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porcellino d'India

Li hai trovati sollevando una pietra e ti hanno fatto impressione, avresti anche pensato di schiacciarli: non farlo MAI

L’armadillidium vulgare, comunemente noto come porcellino di terra o porcellino d’India è un crostaceo terrestre appartenente alla famiglia degli Oniscidae. Questa specie è diffusa in tutto il mondo, in particolare nelle regioni temperate e può essere trovata in ambienti come giardini, boschi, campi e aree costiere.

porcellino d'India

Il porcellino di terra ha un corpo ovale, largo e piatto, lungo circa 1,5 cm. Il suo colore varia dal grigio al marrone, ma può anche essere nero o bluastro. Ha sette paia di zampe, 2 antenne, un paio di occhi composti e una corazza dura e rigida che protegge il suo corpo. Questa corazza è composta da 7 segmenti e presenta righe tubercolari.

armadillidium

Il porcellino di terra è notturno e vive in gruppi che possono raggiungere anche i 300 individui. Durante il giorno si nasconde in luoghi freschi e umidi, sotto le pietre o la corteccia degli alberi. È in grado di arrotolarsi su se stesso per proteggersi dagli attacchi dei predatori e può restare in questa posizione per ore.

L’importanza del porcellino di terra in natura

Si nutre di materia organica in decomposizione, come foglie, legno morto e letame. Grazie alla sua dieta questo crostaceo svolge un ruolo importante nel mantenere l’equilibrio degli ecosistemi di cui fa parte.

insetto sulla terra

Il porcellino di terra contribuisce al processo di decomposizione della materia organica nel suolo, liberando importanti nutrienti per le piante come azoto, fosforo e potassio. Inoltre contribuisce a mantenere la struttura del terreno, rompendo e mescolando i detriti organici con il suolo. Questo processo ne aumenta la porosità, il che favorisce la circolazione dell’aria e dell’acqua, promuovendo la crescita delle radici delle piante.

Oltre ad essere fondamentale per le piante, il porcellino di terra protegge anche le acque sotterranee dalla contaminazione dei metalli pesanti. Riesce infatti a cristallizzare gli ioni di metalli pesanti come piombo, cadmio e arsenico nelle sue viscere.