Vivere Green

Sapete quale vernice usano gli attivisti durante le loro proteste? La risposta non è così scontata come immaginate

Ultimamente gli attivisti ambientali si sono orientati verso un sistema di protesta che prevede di gettare vernice su opere d’arte o elementi architettonici. Senza scordare, poi, di quando decidono di lanciare zuppe contro quadri appesi al museo o torte sulle statue in cera del museo delle cere di Londra.

Tuttavia di recente hanno deciso di utilizzare più che altro vernice. Anche perché, ad essere onesti, chi protesta in nome dell’ambiente e della sostenibilità, perde un po’ di credibilità quando getta zuppe e passate di pomodoro sui quadri, sprecando così del cibo.

Che tipo di vernice usano gli attivisti?

Ovviamente gli attivisti sostengono che le vernici da loro usate per imbrattare quadri e monumenti non danneggiano le opere d’arte. Si tratterebbe, infatti, di un prodotto non permanente. Dovrebbe trattarsi, infatti, di pittura lavabile, rimuovibile soprattutto se si agisce in breve tempo.

Almeno, questo se diamo credito alle affermazioni degli attivisti di Ultima Generazione, il gruppo che ha imbrattato per protesta Palazzo della Signoria a Firenze. Secondo quanto riferito dal Servizio Belle Arti e Fabbrica di Palazzo Vecchio, la vernice usata a Palazzo della Signoria, ha una colorazione intensa ed è scarsamente solubile in acqua. Questo fa sì che si sia ipotizzato l’utilizzo di colori non minerali su base sintetica.

Gli esperti del comune hanno poi aggiunto che, in realtà, il livello di danno di una simile vernice non dipende tanto dalla natura del materiale, quanto dall’estensione della superficie imbrattata e da quanto si è riusciti a intervenire velocemente dopo l’applicazione.

vernice

Nel caso di Firenze, l’intervento è stato molto rapido e quindi del tutto efficace. Ma se si ritarda un po’, ecco che si rischiano conseguenze e danni più gravi. Una cosa che, poi, gli attivisti ambientali non devono aver considerato è che per ripulire Palazzo della Signoria sono stati usati 5mila litri d’acqua: non è un spreco che si poteva evitare in un periodo di siccità e crisi idrica come questo?

Meno bene è andata alla statua di Vittorio Emanuele II a Piazza Duomo, a Milano. Nonostante le rassicurazioni degli attivisti, qui hanno ben pensato di usare una vernice normale e non lavabile. Dunque la statua è ancora macchiata di arancione.