L’arte può dare un prezioso contributo alla società nella lotta contro le sostanze inquinanti. Nell’ultimo periodo ha preso piede una vernice innovativa, capace di ridurre lo smog attraverso un’azione simile a quella della natura.
Si chiama Airlite ed è qualcosa di mai visto prima. Grazie alle sue proprietà, rende inerti elementi nocivi quali il monossido di carbonio, le polveri sottili o gli ossidi di azoto. Il fenomeno richiama sotto certi versi l’operato delle piante, in grado di trattenere l’anidride carbonica, mediante la fotosintesi clorofilliana.
Arte si sposa con ambiente
![Hunting pollution](https://www.viveregreen.com/wp-content/uploads/2023/03/Arte-1.jpg)
Il prodotto immesso sul mercato costituisce la risposta idonea a uno dei temi di maggiore attualità della nostra epoca. Soprattutto i Paesi industrializzati se ne stanno interessando, allettati dalle prospettive suggerite dagli esperti. Preme pure all’Italia, dove sorge e opera colei che ha tradotto l’idea in realtà, la Advance Materials.
![Airlite](https://www.viveregreen.com/wp-content/uploads/2023/03/Arte-2.jpg)
Il sito ufficiale della società ne descrive, in modo dettagliato, il funzionamento. La tecnologia a semiconduttore libera degli elettroni, i quali, venuti a contatto con l’ossigeno e il vapore acqueo, costituiscono degli ioni negativi. Che trasformano una qualsiasi superficie in un purificatore, avente la capacità di assorbire l’inquinamento.
![Casalinga](https://www.viveregreen.com/wp-content/uploads/2023/03/Arte-3.jpg)
Lungo la nostra penisola si contano già diversi esempi presso le principali città. Ad esempio, un eco murales è stato creato a Milano da Ierna Cruz, pseudonimo di Federico Massa. Che ha apposto la propria firma pure su Hunting Pollution – A caccia di inquinamento, l’opera più grande d’Europa, in zona Ostiense, a Roma.
Raffigura un airone tricolore (dipinto con tonalità accese) mentre si procaccia il cibo, ignaro del petrolio che fuoriesce dal barile su cui è appollaiato. Il lavoro di street art occupa 1.000 metri quadrati e svolge un’azione depuratrice, paragonabile a un bosco di 30 alberi. Tra le altre località, hanno deciso di servirsene pure Napoli, Abano Terme e Padova, con progetti ad hoc affidati a diversi artisti.