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Greta Thunberg non si arrende e torna al fianco dei manifestanti, ma questa volta ecco cosa ha fatto all’arrivo degli agenti

Greta Thunberg non molla la presa, torna al fianco dei manifestanti contro l’ampliamento della miniera di carbone di Lutzerath, e viene portata via di peso dalla polizia.

L’attivista Svedese, torna a far parlare di se dopo il presunto arresto del 15 gennaio scorso, quando intimata dagli agenti della polizia tedesca ad allontanarsi dal muretto situato all’imbocco della galleria, all’ennesimo rifiuto è stata portata via insieme ad altri attivisti.

A Lutzerath, continuano le operazioni di sgombero per l’abbattimento di vecchie abitazione, che dovrebbero lasciar il posto all’ampliamento della miniera di Lutzerath. Ma i manifestanti per la difesa del clima, non si arrendono, e per sei giorni presidiano le località circostanti la miniera di lignite di Lutzerath.

attivista svedese

Greta è tornata a sorpresa partecipando alle azioni di protesta insieme agli altri attivisti di Fridays for Future. Per l’attivista svedese la decisione di Berlino di estrarre ancora carbone anche nel 2023, è assurda.

protesta

Insieme agli attivisti di Fridays for future intendono dimostrare cos’è il potere delle persone, e cos’è la democrazia. La Thunberg si era unita alle proteste venerdì, il giorno in cui erano cominciate le operazioni di sgombero degli attivisti che avevano occupato le zone nei pressi di Lutzerath. Questo luogo destinato ad essere demolito per lasciar il posto alle miniere di carbone.

Greta Thunberg fermata e identificata dalla polizia tedesca

Per la seconda volta l’attivista svedese è stata fermata dalla polizia locale tedesca. Con lei altri manifestanti, e portati via con un pulmino per essere allontanati dalla zona. Secondo le dichiarazione di un portavoce della polizia di Aquisgrana, Greta Thunberg sarebbe stata identificata e rilasciata. Secondo la portavoce della Thunberg, l’attivista non intende fare passi indietro e parteciperà ad altre proteste nella stessa zona.

In un’intervista, il cancelliere Olaf Scholz ha sottolineato come, la riattivazione delle miniere di carbone abbia contribuito a far resistere l’economia tedesca allo shock energetico legato alla guerra in Ucraina.