Vivere Green
Pianeta

Abitudini sostenibili: come sono messi gli italiani? Ce lo dice Altroconsumo

Le abitudini quotidiane degli italiani quanto sono sostenibili? Se lo è chiesto Altroconsumo, l’associazione dei consumatori, che ha esaminato un pool di oltre 1.200 persone nel giugno scorso.

I risultati dell’inchiesta saranno illustrati online al webinar online “Rendere semplici le scelte sostenibili: mettiamoci in gioco”, in programma per il 24 novembre alle ore 15. 

Le abitudini sostenibili della popolazione italiana

Pianeta

Chiunque ha la possibilità di dare un contributo al benessere del Pianeta, applicando piccoli, buoni accorgimenti.

Una maggiore sensibilità sul tema è della donne, ma i fattori che influenzano le abitudini green si differenziano a seconda della categoria di prodotto.

Ad esempio, prima di acquistare un importante elettrodomestico oltre 8 intervistati su 10 (82 per cento) valutano il consumo energetico.

Germoglio terriccio

Al contrario, nel momento in cui acquistano un capo d’abbigliamento (64 per cento) o un accessorio hi-tech (53 per cento), le promo incidono sulle preferenze degli interpellati, mentre il design (63 per cento) ha la priorità nella scelta dei mobili.

Dal report emerge poi che un individuo su due ritiene il prezzo degli articoli più ecologici troppo elevato. Spesso, però, a frenarli è una barriera culturale.

La modalità alternativa all’acquisto che va per la maggiore è il prestito. Il noleggio rimane, invece, confinato a una nicchia: il 24 per cento dei rispondenti sostiene di avere noleggiato un bene almeno una volta al posto di comprarlo.

Risparmio energetico

Tra le categorie considerate dall’indagine (mobili, abbigliamento, dispositivo hi-tech, grandi elettrodomestici) si preferisce il ricorso all’usato: il 70 per cento dei contattati dichiara di aver acquistato o venduto almeno un prodotto di seconda mano.

Nello specifico, ne ha acquistato almeno uno oltre la metà dell’intero bacino di pubblico (56 per cento). A registrare le percentuali più elevate sono, nell’ordine, l’abbigliamento (38 per cento) e il mobilio (31 per cento).

Infine, se la prevalenza dei rispondenti (70 per cento) sa che le istruzioni per manutenzione e riparazione vanno messe a disposizione, regna tuttora la confusione sul certificato di conformità: il 46 per cento pensa che assicuri la durata minima di vita dei prodotti.