Molti rettili d’inverno vanno in letargo. Lo fanno le tartarughe, lo fanno i serpenti. Ma non i gechi. Questi piccoli rettili che ci aiutano a tenere le case libere da zanzare e moscerini, d’inverno non vanno in letargo. Però, essendo animali eterotermi o ectotermi (cioè incapaci di regolare da soli la temperatura corporea che, invece, varia a seconda di quella esterna), in qualche modo devono pur proteggersi dal freddo. E lo fanno adottando una tattica assai efficiente.
Come sopravvivono i gechi d’inverno?
Solitamente i gechi non vanno in letargo. Però, a seconda della specie, adottano strategie diverse per sopravvivere al freddo. Eccone alcune:
- non vanno in letargo, ma riducono comunque la loro attività metabolica per risparmiare energie
- non vanno in letargo, ma rallentano parecchio le loro attività, diventando più sonnolenti e cercando riparo in rifugi caldi
- si spostano verso zone più calde e ricche di cibo
- rimangono attivi come d’estate nei climi più miti o se hanno a disposizione abbastanza cibo
- cercano ripari caldi e confortevoli, come cavità negli alberi, fessure nelle rocce, cespugli fitti che non perdono le foglie o nascondersi in tane di altri animali. Inoltre questi gechi possono trovare riparo anche nelle nostre case. Sono bravissimi a mimetizzarsi nelle fessure dei muri, nei sottotetti o anche negli angoli nascosti della casa (quindi non cacciateli di casa, rischiereste di condannarli a morte)
Una volta che poi, in primavera, le temperature tornano accettabili e il cibo ricomincia ad aumentare, ecco che i gechi escono dai loro nascondigli e ricominciano ad andare a caccia. Ovviamente il momento in cui i gechi escono dai loro rifugi dipende dalla specie e dal loro habitat: nelle zone più calde, usciranno prima, mentre in quelle con climi più freddi si attarderanno di più.
Questo anche considerando che le gelate fuori stagione non sono pericolose solo per le colture, ma anche per questi animali che non possono regolare da soli la temperatura corporea..