Vivere Green

Tutti la considerano un’erbaccia, ma la realtà è ben diversa da quello che si pensava

L’ erba porcellana è da sempre considerata come erba infestante o erbaccia, invece potrebbe essere molto di aiuto in questo periodo caratterizzato dalle scarse piogge e le alte temperature.

erba porcellana

Infatti questa pianta, da anni considerata infestante, ha grandi proprietà, è una pianta spontanea caratterizzata da piccole foglie carnose e da fiori gialli. Si tratta di una pianta molto resistente e prolifica, in grado di crescere e riprodursi anche in scarsità di acqua. 

I “super poteri” dell’ erba porcellana

Questa pianta, comunemente conosciuta come erba porcellana ha delle proprietà straordinarie di adattamento. A partire dalla sua riproduzione, perché anche se tagliata, la pianta continua a vegetare grazie alle radici avventizie ,che si riproducono cioè anche a partire da un taglio della pianta.

erba porcellana in terreno arido

Inoltre riesce a sopravvivere anche in condizioni estreme, con piogge molto scarse e temperature elevate, dunque il clima che troviamo nella nostra penisola nei periodi estivi. Una super pianta, insomma, che potrebbe fornirci importanti informazioni per creare colture resistenti alla siccità e ai cambiamenti climatici, in un mondo sempre più caldo e secco in cui l’agricoltura è messa sempre più a dura prova.

Come fa l’erba porcellana a sopravvivere

Un nuovo studio condotto dai biologi dell’Università di Yale ha dimostrato che la portulaca sopravvive alla siccità integrando due percorsi metabolici distinti che le permettono di resistere a climi ostili, riuscendo a sfruttare la luce e rimanendo altamente produttiva. Si tratta di una rara combinazione di utilizzo dei nutrienti che potrebbe essere integrata anche nella coltivazione di altre piante, permettendo loro di resistere alle temperature elevate e alla scarsità di acqua.

erba porcellana in fiore

Di fronte a un ambiente che cambia e che si fa sempre più inospitale, le piante hanno cambiato e perfezionato i processi fotosintetici che permettono loro di sfruttare la luce solare per sintetizzare nutrienti dall’acqua e dall’anidride carbonica.