Vivere Green

Piantare nuovi alberi? Questa è una buona idea, ma in Italia stiamo sprecando solo soldi. Il motivo

Lo stato di avanzamento dei lavori sanciti dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) lascia a desiderare, circa la piantumazione degli alberi in Italia. Malgrado i 330 milioni di euro stanziati, la quasi totalità dei Comuni risulta terribilmente indietro, rispetto ai piani originali.

Ricordiamo che, stando agli obiettivi prestabiliti dalle autorità di competenza, entro la fine del 2022 se ne sarebbero dovuti mettere 1.650.000, e ulteriori 6.600.000 entro il 31 dicembre 2024.

Piantumazione alberi: uno spreco da 330 mln

La manovra riguarda le 14 città della nostra penisola maggiormente esposte ai problemi dell’inquinamento ambientale, tra cui Bari, Genova, Messina, Milano, Roma e Torino. Il capoluogo lombardo soffre, in particolare, di smog. Lo ha constatato l’agenzia svizzera IQAir, nell’ultimo studio pubblicato.

I dati riguardanti la località meneghina lasciano tutto fuorché sereni, essendo la terza peggiore al mondo, dietro solo a Teheran e Pechino. È l’unica località del Vecchio Continente inclusa nella graduatoria, peggio persino di Hanoi e Dacca, rispettivamente le capitali di Vietnam e Bangladesh.

Crescere pianta

L’intensa attività industriale, la densità della popolazione e il frequente ricorso alle macchine hanno determinato seri problemi, di cui è necessario prendere atto. Oltretutto, la pianura padana gioca a sfavore, in quanto poco arieggiata. Nello specifico, le rilevazioni delle PM 2.5 mettono in apprensione la comunità.

Albero

Comunque, Milano non è l’unica area dello Stivale molto inquinata, anzi. Il problema, anche se con una gravità differente, è ramificato un po’ ovunque; pertanto, i fondi messi a disposizione dal PNRR costituiscono una fantastica opportunità. Peccato che, almeno fino a ora, la prevalenza delle città metropolitane si è limitata a una semplice pianificazione. Buona parte delle Amministrazioni Comunali ha coltivato dei semi, anziché piantare degli alberi già adulti.

Nella delibera n. 8/2023/CCC Collegio del controllo concomitante, la Corte dei conti ha espresso forti perplessità sul raggiungimento dei traguardi: il ritardo accumulato rispetto alla tabella di marcia iniziale genera pessimismo.