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tardigrado

Tardigrado, la nuova scoperta degli esperti su questa piccola specie: può sopravvivere anche all’Apocalisse, per un motivo ben preciso

No, quello che vedete in foto non è il un cucciolo dei “vermoni” di Dune, bensì un tardigrado. Una specie realmente esistente, microscopica e dalle incredibili capacità adattative. Tanto che si dice che potrebbero tranquillamente sopravvivere a un’Apocalisse. Ma andiamo a conoscere meglio questi animali e tutte le loro prodigiose capacità.

Facciamo la conoscenza del tardigrado

tardigrado
Schokraie E, Warnken U, Hotz-Wagenblatt A, Grohme MA, Hengherr S, et al. (2012), CC BY 2.5, via Wikimedia Commons

In realtà esistono circa 1.300 specie di tardigradi (almeno, quelli noti alla scienza). Sappiamo che sono animali piccolissimi e che vivono praticamente ovunque, anche se prediligono gli ambienti umidi, i muschi e i licheni.

Noti anche con il nome di maialini del muschio o di orsetti d’acqua, sono veramente microscopici, hanno otto zampe e un corpo tozzo. Non fatevi ingannare dalle foto: non sono per niente soffici, bensì ricoperti da uno strato corneo duro simile all’esoscheletro di alcuni insetti. Ciascun piede ha 4-6 artigli, mentre l’apparato buccale permette loro di succhiare i nutrienti dalle foglie e da altri microrganismi.

Ma la vera peculiarità dei tardigradi è la loro incredibile capacità di adattamento che gli permette di sopravvivere ovunque, anche là dove qualsiasi altra forma di vita sarebbe sterminata. Fra i “poteri” dei tardigradi ricordiamo:

  • capacità di resistere fino a 30 anni senza cibo e senza acqua
  • capacità di vivere a temperature superiori al grado di ebollizione o anche uguali allo zero assoluto
  • riescono a vivere anche in ambienti con pressione sei volte maggiore rspetto a quella delle più profonde fosse oceaniche
  • capacità di sopravvivere nel vuoto dello spazio
  • in casi estremi possono entrare in una specie di stato di sospensione delle funzioni vitali. In condizioni di forte stress, questi animali usano i radicali liberi per entrare in uno stato di quiescenza. In pratica si raggomitolano su se stessi e aspettano che le condizioni migliorino prima di tornare attivi

Questa incredibile resistenza è dovuta alla proteina DSUP, capace di proteggerne il DNA da eventuali danni.