Dei biologi dell’Università di Auckland hanno pensato a un modo per riutilizzare gli scarti di frutta.
Poiché nulla va sprecato, il lavoro ha portato i ricercatori a produrre una farina piena di nutrienti, ottenuta proprio dalla fermentazione di alimenti, che, in caso contrario, sarebbero finiti nel cestino.
L’idea dell’Università di Auckland per riutilizzare gli scarti di frutta
![Compost](https://www.viveregreen.com/wp-content/uploads/2022/08/Riutilizzare-scarti-frutta-1.jpg)
Per immettere in commercio la loro innovativa idea, gli autori dello studio hanno costituito una società spin-off, Green Spot Technologies, detentore della proprietà intellettuale dell’iter di fermentazione e della soluzione associata.
Si è messa alla prova la prima farina, derivata soltanto dai residui delle mele, la Ample Apple Four, un composto non OGM, privo di glutine e senza lattosio. Si rivolge, quindi, a chi soffre di una qualche forma di intolleranza alimentare, senza escludere, però, gli altri. Ciò poiché a fronte delle basse quantità di calorie e grassi, dà un notevole apporto di antiossidanti, minerali, proteine e vitamine.
La responsabile del progetto è la dottoranda Ninna Granducci, sotto la supervisione del docente Silas Granato Villas-Boas: la coppia di studiosi, equamente proprietaria dell’azienda spin-off, è intenta a cercare sostegni esterni. Il loro proposito è di raccogliere 600 mila dollari, in modo da avviare un impianto pilota, dove perfezionare la rispettiva tecnologia.
![Buccia frutta](https://www.viveregreen.com/wp-content/uploads/2022/08/Riutilizzare-scarti-frutta-2.jpg)
Oltre alle mele, la Green Spot Technologies ha finora tentato di riutilizzare gli scarti di frutta come:
- le arance;
- le carote;
- i kiwi;
- le olive;
- l’uva.
Del resto, il “fondo” a cui attingere per le sperimentazione è pressoché inesauribile. Ogni anno, infatti, nella sola Nuova Zelanda si produrrebbero fino a 45 tonnellate di scarti di uva e fino a 25 tonnellate di scarti di polpa di mele.
![Buccia banana](https://www.viveregreen.com/wp-content/uploads/2022/08/Riutilizzare-scarti-frutta-3.jpg)
Stando alle stime del duo di ricercatori, la farina sarebbe producibile a prezzi competitivi già a basse quantità, a partire da 100 kg di residui di frutta. Tra i progetti in cantiere, la realizzazione di snack e supplementi energetici in barretta.