Vivere Green

Questo minerale può aiutarvi con le vostre piante ed il vostro orto

Il caolino è una minerale bianco di origine rocciosa, proveniente dalla Cina, da cui attingerebbe pure il nome. Stando alle ricostruzioni degli esperti, infatti, deriverebbe da Gaoling, ossia colline alte.

L’utilizzo avviene in svariati contesti, dall’industria della ceramica all’industria alimentare, fino all’agricoltura. In questo articolo ci soffermeremo proprio sull’ultimo punto, andando a vedere perché è tanto apprezzato dai coltivatori nell’ambito della tecnica rigenerativa.

Caolino: le proprietà e come impiegarlo sulle piante

Il caolino viene spesso utilizzato con la zeolite e, talvolta, i due elementi vengono confusi. In realtà, hanno delle caratteristiche ben distinte, a cominciare dalla loro conformazione: se il primo è, infatti, di origine rocciosa, il secondo è ottenuto dal composto di siliconi. Inoltre, vengono adoperati in differenti ambiti.

Comunque sia, entrambi sono totalmente innocui sia per l’ambiente sia per l’ecosistema. Non ci sono controindicazioni, essendo al 100 per cento naturali.

Formazioni rocciose

Il caolino ha, nello specifico, tre funzioni essenziali. La prima è quella di corroborante, ovvero rinforza le difese delle piante e ne aiuta il metabolismo. Il ricorso è diffuso soprattutto nella calda stagione poiché permette di proteggere le coltivazioni dallo choc termico.

Infine, ha il pregio di contrastare con efficacia la mosca bianca dell’olivo. Una specie parecchio temibile, in quanto deposita le uova proprio nella piante, il che va a rovinare il raccolto. Attualmente i ricercatori stanno cercando di capire se il caolino abbia o meno la capacità di combattere altri parassiti, ma prima di tirare conclusioni bisognerà eseguire degli approfondimenti.

Roccia

Per aumentare la resistenza delle cultivar ai raggi solari, il caolino andrebbe messa ogni 10 giorni circa. Comunque, rendersi conto di quand’è l’ora del ricambio risulta facile perché lascia una striscia bianca sulla superficie trattata. Nel momento in cui la colorazione svanisce allora tocca metterne un altro po’.

La frequenza sopra indicata vale nella calda stagione, mentre in inverno è possibile limitarsi anche a una volta ogni 20 giorni. Se utilizzato a mo’ di antiparassitario si raccomanda di diluirlo con l’acqua, anziché applicarlo direttamente.