Vivere Green

Questi sacchi possono aiutarvi nella coltivazione del vostro orto: vi spiego in che modo e come usarli

I sacchi possono essere utilizzati anche come vasi per le nostre coltivazioni, ovviamente con qualche modifica.

Soprattutto per la coltivazione della patata, questo metodo di coltivare è molto utilizzato ed è molto semplice da fare. Questo modo ci permette di riciclare i sacchi che abbiamo acquistato inoltre abbiamo le patate coltivate da noi, sul proprio balcone oppure nell’orto.

Perché coltivare in sacchi

Il primo aspetto vantaggioso è legato alla ottimizzazione degli spazi, infatti se noi coltiviamo le patate in un orto aperto, queste possono occupare molto più spazio con le loro radici.

Il sacco invece permette di posizionare le patate in zone più piccole rispetto a quelle che si prenderebbero in natura, il tutto senza limitare la sua crescita.

sacchi con patate

Oltre a questo riusciamo ad avere sotto controllo tutti i parametri del terriccio, per le patate questo è fondamentale in quanto sono dei tuberi e crescono sottoterra. Il sacco ci permette di controllare al meglio la presenza di malattie e parassiti sulle nostre piante.

Anche i lavori di posizionamento saranno facilitati in quanto i sacchi hanno delle maniglie apposite per essere spostati.

Quali sacchi utilizzare

Si possono utilizzare molti tipi di sacchi, il fattori fondamentali è che sia traspirante e che faccia passare l’acqua, cosi da evitare dei ristagni.

sacchi di juta

La juta è un ottimo materiale da utilizzare come sacco in quanto sono molto resistenti e traspiranti oltre che essere economici e di facile reperibilità. Altro materiale è la pacciamatura economica e traspirante, il suo limite è in termini di resistenza, con il tempo sono meno duraturi rispetto alla juta.

Altrimenti ne esistono anche di pensati appositamente per coltivare le patate nel sacco, sono fatti in tessuto geotessile, ed hanno i manici appositi per gli spostamenti, vien da se che il prezzo di questi sacchi è più elevato rispetto alla juta e la pacciamatura.