Vivere Green

Questi frutti sembrano mandarini, ma in realtà non lo sono: trovarli può portare solo che benefici alla nostra salute, vi spieghiamo noi il perché

Il mandarino cinese, o kumquat, appartiene alla famiglia degli agrumi, ma diversamente dai più noti, risulta meno delicato. Pertanto, può essere coltivato non solo nel Meridione, bensì in tutta Italia.

Le qualità del mandarino cinese e come coltivarlo

Tra le qualità principali vi è la sua forte resistenza alle fredde temperature. Non soffre, insomma, il periodo invernale, ma occorre comunque prestare delle attenzioni.

Mandarino cinese

Non essendo particolarmente grande, il mandarino cinese viene di solito fatto crescere in vaso. Nella stagione invernale si può riparare con del tessuto non tessuto, soprattutto dal vento. Inoltre, è altamente raccomandato non metterlo vicino ai caloriferi.

Nel corso dell’estate il mandarino cinese non va messo in pieno sole, ma in un’area ombreggiata o semi-ombreggiata. Messa sul balcone, ha anche una funzione ornamentale.

Nonostante le piccole dimensioni, è molto produttivo. I frutti maturano da ottobre a febbraio, ma possono essere raccolti a necessità, avendo capacità di resistenza sull’albero. Le proprietà sono ottime, data l’elevato contenuto di vitamina C, vitamina A e sali minerali (ferro, fosforo e magnesio).

Può essere mangiato per intero e ha un sapore gradevole, acidulo all’interno e dolce all’esterno. In tanti lo utilizzano per preparare delle ottime marmellate e anche dei canditi.

Frutti mandarino cinese

Quando la pianta cresce, è bene trapiantarla in un recipiente più grande, con un terriccio misto di parte acidula e quello da giardinaggio, arricchito con lupini macinati. Naturalmente, sul fondo è sempre meglio mettere dell’argilla espansa per favorire il corretto drenaggio dell’acqua. Il travaso va effettuato una volta ogni due anni.

Inoltre, è possibile coltivarlo in un terreno, con una normale concimazione. L’irrigazione deve essere piuttosto frequente, specialmente durante il periodo estivo. Una volta che ha finito di dare i suoi frutti, la pianta deve essere potata, togliendo i rami secchi e sfoltendola un po’ per darle più aria.

Pur abbastanza resistente ai parassiti, bisogna prestare attenzione, ad esempio all’azione degli afidi, adottando le giuste precauzioni.