Manuel MagariniNell’arco del nuovo anno gli italiani dovranno mediamente spendere 2.435 euro in più. È quanto indica il report pubblicato da Codacons, l’associazione dei consumatori, sui rincari previsti per il 2023, comprendendo ogni voce che dovranno sostenere le famiglie.
Le previsioni di Codacons sui rincari nel 2023
La parte principale riguarda il mutuo, pari a un incremento di 1.260 euro, date le recenti decisioni assunte a livello comunitario dall’Ue con la Banca Centrale Europea. A partire dal 1° gennaio decade lo sconto sulle accise dei carburanti, introdotto dal Governo Draghi e mantenuto nel corso dei mesi attraverso varie proroghe. Con la salite al potere dell’esecutivo presieduto da Giorgia Meloni, il taglio non ha trovato conferma.
Tra le spese destinate a salire, i rincari del 2023 riguarderanno pure i mezzi di trasporto pubblico. Le tasse e le imposte locali complessive crescono di 45 euro all’anno in confronto al 2022.
Le compagnie assicurative applicano rincari nel 2023 di 18 euro e, restando sempre sul tema della mobilità, bisogna rammentare il ritocco verso disposto da Autostrade per l’Italia in merito alle sue tratte, come sancito in una nota ufficiale emanata dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ora guidato da Matteo Salvini.
Comunque, a pesare saranno soprattutto le già menzionate accise, sicché il loro ripristino totale inciderà per 366 dei 490 euro di spesa aggiuntiva da mettere in conto per gli spostamenti.
Ormai da mesi pure i generi alimentari vengono a costare di più e, stando alle rilevazioni effettuate da Codacons, i rincari per il 2023 nel settore saranno di 507 euro. Per i servizi ricettivi o di ristorazione si preventiva un costo supplementare pari a 76 euro, per la telefonia 30 euro e per gli oneri accessori bancari 9 euro. Non si è ancora potuto stabilire l’impatto sulle bollette di luce e gas, in quanto il Governo potrebbe intervenire in corsa.
Flavia Stinchelli
Manuela Chimera
