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Non tutti possono mangiare il tonno in scatola: la scoperta da uno studio

Quante volte il tonno in scatola ha salvato i nostri pranzi improvvisati dell’ultimo minuto? Complice anche il fatto che si conserva a lungo e che si sposa bene abbinato a diversi altri ingredienti, più o meno tutti abbiamo delle scatolette di tonno in dispensa. Tuttavia c’è chi si chiede quanto sia sicuro mangiare questo prodotto. Secondo la rivista americana Consumer Reports nel tonno in scatola ci sarebbe un piccolo problema collegato al mercurio. La rivista ha analizzato alcuni marchi famosi negli Stati Uniti (se siete interessati: Bumble Bee, Chicken of the Sea, Safe Catch, Starkist e Wild Planet) e ha scoperto alcune cose interessanti.

Mercurio nel tonno in scatola? No, grazie

La rivista ha spiegato che tracce di mercurio possono essere trovate un po’ in tutti i pesci. In generale, però, queste tracce sono presenti a livelli più elevati nei pesci più grandi. E questo per il semplice fatto che i pesci più grandi si trovano più in alto nella catena alimentare: nutrendosi di pesci più piccoli, a loro volta contenenti mercurio, ecco che nei corpi dei pesci più grandi si accumula più mercurio.

Ma torniamo al test. I marchi esaminati contenevano tutti il tonno Alalunga, pesce grande e costoso o tonni più piccoli, fra cui lo Skipjack. La rivista ha scoperto che i livelli di mercurio nei vari marchi variava parecchio. Le scatolette di tonno contenenti tonni light (il tonno pinna gialla o lo skipjack) e più piccoli avevano meno mercurio rispetto alle scatolette contenenti tonno alalunga.

Gravidanza

Un risultato prevedibile: il tonno alalunga è più grande e vive più a lungo, quindi tende ad accumulare più mercurio. Quello che è risultato inatteso è la quantità: queste scatolette contenevano circa tre volte più mercurio delle altre.

Un dato preoccupante che è emerso è che la quantità presente in tutti i marchi con tonno alalunga era talmente alto che una persona adulta non poteva mangiarne nessun tipo tre volte a settimana in sicurezza. Solamente uno aveva livelli tali che era possibile mangiarlo solo due volte a settimana, mentre tutti gli altri potevano essere mangiati al massimo una volta a settimana. Ma questo vale per gli adulti: i bambini avrebbero dovuto del tutto evitare questo tipo di tonno.

Un po’ meglio va con i tonni light. Qui quasi tutti i campioni avevano bassi livelli di mercurio, cosa che rendeva accettabile il consumo tre volte a settimana, massimo due nei bambini.

Il problema è che questi sono dati medi: non è possibile valutare cosa succeda in ogni singola scatoletta. Ci sono delle lattine, infatti, che hanno picchi tali da destare preoccupazione. E questo è successo nel 20% delle scatolette esaminate.

Ma torniamo al focus dell’articolo. Alla luce di tali dati, chi non dovrebbe mangiare il tonno in scatola? Secondo gli esperti americani le donne in gravidanza non dovrebbero mangiare tonno durante la gestazione. E particolare attenzione bisogna fare anche ai bambini (quelli al di sotto dei tre anni dovrebbero mangiarne al massimo 55 grammi). Gli adulti, invece, dovrebbero mangiare al massimo 3 etti di tonno a settimana.

A proposito delle scatolette di tonno: ecco come riciclare i barattoli di latta.