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Nel Qatar 2 studenti creano la prima carota in 3D: ecco come ed il motivo di questa creazione

La stampa 3D è una tecnologia che ha rivoluzionato il mondo della produzione e uno dei settori in cui ha avuto un grande impatto è quello dell’alimentazione. Grazie alla stampa 3D è possibile creare cibi con forme e texture innovative, che prima non erano neppure immaginabili. Alla carne e al pesce si aggiunge una altro alimento, la carota.

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La procedura è la stessa utilizzata per carne e pesce, ma dal Qatar 2 studenti hanno costruito appositamente la stampante in 3D per riprodurre verdure in grande quantità. Ma visto l’impatto ambientale dell’utilizzo di queste nuove tecnologie, perché non coltivarle direttamente con tecniche diverse?

Carota e vegetali in 3D per sconfiggere l’insicurezza alimentare

Quello che ha spinto gli studenti ad inventare e utilizzare questo modo per creare vegetali è l‘insicurezza alimentare che, sopratutto in posti come il Qatar si fa sentire. L’agricoltura in quei paesi è messa a dura prova dal clima.

Se l’idea dovesse funzionare il cibo non rappresenterà più un ostaggio di interessi politici o oggetti di contesa, come successe per i corridoi del grano. Gli studenti della Carnegie Mellon University, hanno innanzitutto riadattato la stampante 3D ai vegetali e si sono serviti della luce UV e di cellule vegetali per dar vita al prototipo di carota.

stampante in 3D

I ragazzi hanno spiegato poi le motivazioni che li hanno spinti a concentrarsi su questo progetto. Il loro fine ultimo è quello di abbattere i costi della riconversione dei campi, ma anche rendere le carote più economiche.

La crisi alimentare, sopratutto in alcuni paesi del mondo ha raggiunto negli ultimi anni livelli davvero preoccupanti, In base alle stime della Food Security Information Network circa 258 milioni di persone in 58 paesi hanno vissuto nel 2022 hanno attraversato periodi peggiori del 2021.

L’idea di abituarsi ad alimentazione stampata in 3D sarà forse difficile per paesi che fortunatamente non hanno di questi problemi, ma per chi soffre davvero la fame, questa potrebbe essere davvero una grande opportunità.