Vivere Green

Mai, mai, mai mescolare candeggina e aceto: ecco cosa rischiate

Quando si parla di pulizie, bisogna evitare di fare determinati miscugli. Uno di quelli più pericolosi, da evitare a tutti i costi, è quello composto da candeggina e aceto. Lo so: trovate molti video sui social o anche consigli dove qualcuno si mette a mescolare candeggina e aceto per pulire qualsiasi superficie, togliere le muffe o persino eliminare le erbacce. Ecco: NON fatelo mai, rischiate di intossicarvi in maniera grave.

Perché non bisogna mescolare candeggina e aceto?

Quello che succede, dal punto di vista chimico, è questo: unire la candeggina con l’aceto (o anche con qualsiasi sostanza acida come può essere l’acido cloridrico, i decalcificanti e via dicendo) fa sì che si sviluppino gas di cloro. Questi vapori di cloro se inalati possono causare gravi problemi respiratori. Anzi: si parla di un vero e proprio avvelenamento da gas di cloro scaturico dalla miscela di candeggina con l’aceto. Qualsiasi tipo di aceto, bianco o rosso, di vino, di mele o balsamico.

Considerate che, per esempio, in Francia, nel corso degli ultimi anni sono aumentati tantissimi gli avvelenamenti da gas di cloro scaturito da questa miscela. Questo perché la gente ha cominciato a usare questi mix da quando in Francia hanno vietato l’uso dei pesticidi ed erbicidi nei propri giardini. Non potendoli più usare per eliminare le erbacce, ecco che la gente si è messa a improvvisare mescolando queste due sostanze e finendo regolarmente in ospedale a causa del relativo avvelenamento.

aceto bianco di alcool

Fra i sintomi segnalati da intossicazione da gas di cloro ci sono:

  • tosse
  • dispnea
  • irritazione della gola
  • irritazione delle vie respiratorie
Confezione prodotto domestico

Considerate che la metà delle persone intossicate in Francia hanno necessitato di un intervento medico. In alcuni casi è stato richiesto un ricovero in ospedale, incluse alcune persone finite in terapia intensiva. Alla maggior parte delle persone intossicate è stato diagnosticato un broncospasmo o un’ipossia, mentre diverse persone hanno lamentato difficoltà respiratorie non solo immediate, ma anche nel corso dei mesi successivi all’esposizione a questi vapori.