Vivere Green

La nuova importante scoperta su questa pianta: ecco cosa troviamo al suo interno

Sono ormai tantissime le aziende che al giorno d’oggi sperimentano l’utilizzo di vegetali locali nella cosmetica o come integratori alimentari. Le pale di fichi d’india sono molto comuni sul nostro territorio, specialmente al sud, dove vengono coltivati per il loro dolcissimi frutti.

Una distesa di fichi d’India è uno dei passaggi più tipici del Mediterraneo del Sud. In Puglia, in provincia di Brindisi, una società si sta specializzando nell’estrazione di principi attivi dai vegetali e dai loro scarti così come nella ricerca di nuovi ingredienti per creare prodotti cosmetici e nutraceutici.

Perché il fico d’india

Integrata al clima locale, questa pianta consuma poca acqua e di norma non soffre di particolari malattie, non necessita quindi di antiparassitari. Ad essere utilizzati sono le pale di fichi, destinati di norma ad essere buttati, non essendo commestibili. Da questo scarto è estratto un gel.

pale di fichi d'india natura mediterraneo

Tecnologia di estrazione Bio

L’estrazione è ottenuta dai cladodi (le foglie coriacee) della pianta, tramite un metodo approvato anche dai protocolli del biologico, che avviene tramite gli ultrasuoni. In laboratorio, dopo una fase di pulitura e macerazione i vegetali sono immessi in un solvente in cui viene inserita una sonda, la quale, emettendo suoni a una determinata frequenza, è capace di creare un’onda d’urto. Quest’ultima provoca una serie di bollicine che, esplodendo, permettono di estrarre tutti i componenti del vegetale che poi si depositano nel solvente. È questa la base con cui vengono prodotti gli integratori alimentari ed i prodotti di cosmesi.

pale di fichi d'india con frutti

Sostenibilità

Sui suoi terreni i soci hanno deciso di ospitare anche le arnie di un giovane apicoltore, in modo da favorire gli impollinatori, così importanti per la biodiversità. Oltre a ridurre al minimo il packaging, la protezione dei prodotti durante la spedizione viene effettuata impiegando elementi ecocompatibili come fieno o scarti della potatura delle piante.

Per altre informazioni sul fico d’india leggi anche: Fico d’india: il cactus buono da mangiare