Vivere Green
Prodotti ecologici

Gli italiani disposti a spendere di più per i prodotti green

Per la popolazione italiana e mondiale la sostenibilità, fatta anche di prodotti green, è diventata una priorità. Nell’arco dell’ultimo decennio, la consapevolezza sui temi ambientalisti è cresciuta e in maniera vertiginosa, passando dall’8 al 37 per cento.

A stabilirlo una nuova ricerca effettuata dall’Ipsos, intitolata Dieci anni di Csr: un bilancio sul futuro, realizzata per il Salone della Csr (responsabilità sociale d’impresa).

Prodotti green: cambia la mentalità degli italiani

Prodotti ecologici

Il report mostra come lungo questo dieci anni le persone abbiano cominciato a prestare maggiore attenzione al proprio comportamento e a quello delle aziende: il 68 per cento del campione intervistato si dichiara pronto a spendere di più per un prodotto green, e il 48 per cento desidererebbe attivarsi per constatare se una compagnia sia realmente impegnata nell’ecologia, confermando, pertanto, che il ruolo degli individui è centrale nella scelta assunta dalle imprese.  

Banana

Difatti, stando agli interpellati, nel prossimo decennio saranno soprattutto i consumatori a contribuire allo sviluppo della Csr, sotto forma delle preferenze di acquisto (53 per cento delle risposte), seguito a ruota dalle grandi aziende (52 per cento). La previsione è confermata pure dalle dichiarazioni delle imprese, dove una su due esprime fiducia e si dice convinta della presenza di ulteriori margini di miglioramento. 

Serra

Scendendo nel dettaglio dei sondaggi, l’indagine individua 4 categorie di soggetti: i sostenitori, gli aperti, gli scettici e gli indifferenti. I primi, quelli più virtuosi, sono cresciuti dal 20 al 23 per cento dal 2018 al 2022, mentre, al contrario, gli indifferenti, poco attenti alla questione, sono diminuiti dal 17 al 14 per cento. Ergo, la sostenibilità sta smettendo di avere un carattere di nicchia, in favore di un approccio mainstream.

Eppure, permangono delle criticità. Dal 50 al 41 per cento è scesa la fascia degli aperti, ossia delle persone propense a comportamenti più responsabili, a fronte di un incremento dal 13 al 22 per cento degli scettici, dubbiosi che l’enfasi posta sulla sostenibilità nasconda fini commerciali.