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In Italia non si vedevano da anni, ma state attenti, quest’anno le spiagge sono piene: vi spiego perché non bisogna toccarli

Sulle spiagge francesi è stata avvistata la Physalia physalis, un organismo marino che di solito è facile avvistare nelle acque tropicali. Se vi capitasse di incontrarlo, tenete i vostri bambini alla larga. La sua forma a palloncino potrebbe incuriosirli e spingerli a toccarla. Niente di più sbagliato. Quest’organismo marino è pericoloso e velenoso.

Cos’è la Physalia physalis

La Physalia physalis, comunemente conosciuta come “caravella portoghese” è un organismo marino che appartiene alla famiglia Physaliidae. La sua forma ricorda quella di una medusa, ma in realtà si tratta di una colonia di organismi specializzati, che lavorano insieme per sopravvivere.

organismo marino

La caravella portoghese può essere trovata in tutte le acque tropicali e subtropicali del mondo, dove nuota grazie al suo pneumatoforo, un sacco a forma di vela che si erge sopra la superficie dell’acqua, e che può raggiungere anche i 30 cm di diametro. Grazie alla sua forma è spesso spinta dal vento e dalle correnti e può percorrere lunghe distanze in cerca di cibo o di nuove zone di riproduzione.

La parte inferiore del pneumatoforo è dotata di tentacoli, che possono raggiungere anche i 10 metri di lunghezza. Questi tentacoli sono armati di nematocisti, cellule urticanti in grado di rilasciare veleno per immobilizzare le prede o per difendersi dai predatori. Il veleno della caravella portoghese è estremamente doloroso per gli esseri umani e può causare anche shock anafilattico o altre reazioni allergiche gravi.

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Nonostante la caravella portoghese sia un organismo pericoloso per l’uomo, svolge un ruolo importante nell’ecosistema marino. Infatti è una preda importante per numerose specie di pesci e di tartarughe marine, che si cibano dei suoi tentacoli e della sua carne. Inoltre è anche una fonte di cibo per alcuni organismi planctonici, che si nutrono dei suoi residui.

La caravella portoghese è anche un organismo interessante per gli scienziati, che studiano la sua biologia e la sua ecologia per capire meglio il funzionamento degli ecosistemi marini. Inoltre, il suo veleno viene utilizzato in alcuni studi medici per la sua azione antinfiammatoria e analgesica e potrebbe essere utilizzato in futuro per sviluppare farmaci contro alcune malattie.