Secondo un recente studio le foglie cadute dai rami non andrebbero gettate via, ma riutilizzate per un giardinaggio a rifiuti-zero. Esse, che la maggior parte di noi considera “rifiuti verdi“, non sono altro che organismi in grado di immagazzinare anidride carbonica. Inoltre aiutano la biodiversità e ci permettono anche di risparmiare. Vediamo perché queste sono così importanti per il nostro pianeta.
Lo studio sulle foglie cadute dai rami
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La Facoltà di Scienze dell’Università di Copenaghen ha pubblicato una ricerca su Science Daily in cui spiega perché dovremmo lasciare in giardino, o quantomeno non gettare via, le foglie e i rametti che cadono spontaneamente dagli alberi. Secondo questo studio, riciclare foglie e rametti caduti abbasserebbe di molto l’impatto ambientale. In più daremmo un grosso contributo alla lotta al riscaldamento globale.
La Danimarca è uno dei Paesi che sta utilizzando più risorse per contenere le emissioni di gas serra, e ne prevede il 70% di riduzione entro il 2030. Ogni anno i cittadini danesi recapitano più di 1000 tonnellate di questi scarti ai sistemi di riciclaggio.
Per Gundersen, professore di ecologia forestale del Dipartimento di Geoscienze e Gestione delle Risorse Naturali dell’Università di Copenaghen, dice che:
Quando rami e foglie vengono bruciati per produrre energia o compostati, l’anidride carbonica in essi contenuta viene restituita all’atmosfera molto rapidamente. Mantenendoli in giardino, viceversa, il processo di decomposizione è notevolmente più lento. Ciò significa accumulare carbonio sotto forma di ramoscelli, rami secchi e foglie. Se tutti si impegnassero a gestire questi rifiuti nel proprio giardino, potremmo immagazzinare 600.000 tonnellate di CO2 l’anno.
Come utilizzare foglie e rametti che cadono?
![foglie cadute dai rami, come riutilizzarle](https://www.viveregreen.com/wp-content/uploads/2022/11/foglie-cadute-dai-rami1.jpg)
Tenendo conto che i tronchi ci mettono dai 10 ai 20 anni per iniziare a degradarsi, i rami ci mettono dai 2 ai 5 anni e le foglie impiegano dai 3 ai 6 mesi, scopriamo in che modo possiamo riutilizzarli evitando di gettarli via.
Le foglie, i rami e i tronchi che cadono per natura, tendono ad accumularsi vicino ai cespugli e sotto gli alberi, trascinati dal vento. Questo permette loro di tornare a nutrire le radici. Quindi, per imitare la natura, è bene utilizzare uno strato spesso fino a 10 centimetri di foglie, rametti e tronchi per coprire il terreno vicino le piante, gli alberi, ed anche vicino alle verdure presenti nel nostro orto.
Questa metodica, tecnicamente parlando, è chiamata pacciamatura naturale. Lo scopo di tale pratica è quello di proteggere il suolo dai raggi del sole e favorire la proliferazione di batteri, funghi e microrganismi “buoni”. Infine serve per conservare l’umidità e impedire la nascita di erbe infestanti.
In sintesi, non dobbiamo mai buttare le foglie e i rametti caduti, ma bisogna lasciarli lì per far sì che continuino a nutrire e proteggere il terreno.