Vivere Green

Come distinguere l’aglio, per evitare di prendere quello tossico, che si trova in natura. Ve lo spieghiamo noi

Ami raccogliere erbe e piante spontanee selvatiche? Molto bene. Ma devi saperle riconoscere alla perfezione. Questo perché alcune piante spontanee comuni presentano foglie e fiori assai simili a piante velenose. Succede, per esempio, con il falso zafferano. Oppure con la mandragora che viene scambiata con bietole o spinaci. Oppure accade con il colchico, pianta assai tossica e velenosa che viene scambiata con l’aglio selvatico o aglio orsino.

Aglio selvatico e colchico: riconoscere le differenze

Il risultato? Quello che pensavano essere aglio orsino era, invece, il velenoso colchico. Di questi 28 avvelenamenti, poi, due sono risultati essere mortali.

L’allarme arriva dalla Francia, ma potrebbe valere tranquillamente anche da noi. L’Anses, l’Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare francese e i centri antiveleni hanno segnalato fra il 2020 e il 2022 ben 28 avvelenamenti causati dal colchico. 28 persone hanno mangiato delle foglie di Colchicum autumnale pensando che fosse aglio selvatico. Con il colchico velenoso hanno condito le loro insalate, farcito le loro quiche o anche saltate le foglie in padella.

Il fatto è che la foglia del colchico assomiglia molto a quella dell’aglio selvatico. I fiori permetterebbero di distinguerli bene, ma non sempre sono presenti al momento della raccolta. Tutta la pianta del colchico è tossica: contiene un alcaloide mortale in fiori, foglie, semi e radici.

aglio orsino

L’Anses stessa ha sottolineato che l’ingestione di colchico può provocare intossicazioni gravi e mortali. Tutto dipende da quanta pianta si è ingerita, da quale sia la concentrazione dell’alcaloide in questione, la colchicina o dai farmaci che si stanno assumendo contemporaneamente e che possono incrementare il rischio di tossiità (fra questi veleni figurano i macrolidi e gli anticoagulanti del gruppo del warfarin).

Purtroppo anche i primi sintomi sono abbastanza aspecifici: si hanno gravi fenomeni di vomito e diarrea che possono essere sottovalutati.

Per questi motivi è importante imparare a distinguere bene l’aglio selvatico dal colchico (o a non mangiarlo se si è dubbiosi). L’aglio selvatico, infatti, presenta fiori bianchi e non rosa o malva come il colchico. Inoltre l’aglio selvatico fiorisce da metà aprile, mentre quelli del colchico in autunno.

colchico autunnale

Le foglie dell’aglio selvatico sono ovali, appuntite e lievemente lucide. Le foglie del colchico, invece, sono rigide, con punta arrotondata e sembrano uscire direttamente dal terreno. Infine se si accartocciano e spremono le sue foglie, l’aglio orsino sprigiona il tipico odore di aglio, cosa che non succede col colchico.