Arriva la svolta per il formaggio: lo producono senza sfruttare gli animali. Cos’è e dove trovarlo

Sempre più persone nel mondo scelgono per motivi etici o sono obbligati per motivi di salute a non assumere latte, latticini e derivati animali. Negli Stati Uniti d’America è stato sviluppato un formaggio ecosostenibile, prodotto interamente senza lo sfruttamento di animali. Questo prodotto non è al 100% vegetale perché contiene le proteine animali, tuttavia queste sono estratte tramite metodi che non richiedono lo sfruttamento dell’animale. Il nuovo alimento è stato messo in commercio a partire dal primo gennaio 2023 in America, e questo potrebbe portare benefici non solo agli animali ma anche all’ambiente e al Pianeta in generale.

Come si ottiene questo nuovo formaggio

Il nuovo prodotto ecosostenibile nasce in un laboratorio degli Stati Uniti d’America, con il nome ufficiale di Nurishh Incredible Dairy. Le aziende che l’hanno sviluppato sono il gruppo francese Bel in collaborazione con la startup californiana Perfact Day. Tali aziende sono specializzate nella produzione e commercializzazione di proteine del latte identiche a quelle animali, ma con origine vegetale.

Questa proteina è la beta-lattoglobulina, principale componente del siero del latte vaccino. La nuova proteina è identica a quella del latte, contiene gli stessi amminoacidi e, secondo i clienti, possiede lo stesso identico sapore dei formaggi caseari.

I vantaggi a livello ambientale

Inoltre questo nuovo prodotto riduce notevolmente l’impatto ambientale, quindi risulta avere il consenso non solo di vegetariani e vegani, ma anche degli ambientalisti. Gli Stati Uniti d’America hanno già commercializzato in passato altri prodotti ecosostenibili e di origine vegetale, come ad esempio la carne sintetica, che ha raccolto il consenso di molti consumatori.

Secondo i dati ottenuti da uno studio sulla produzione di questo alimento, creare queste proteine in tale modo anziché con l’allevamento intensivo riduce del 99% lo spreco idrico, del 97% le emissioni di gas serra e del 60% circa di energia non rinnovabile.