Vivere Green
Primo piano gelato

Alimentare: il nuovo piano italiano per stabilire l’impatto sull’ambiente

Le aziende del ramo alimentare sono tra le più virtuose quando si tratta di rispettare l’ambiente e di tenere un approccio trasparente verso i consumatori, che prestano sempre maggiore importanza alle esigenze del pianeta.

Il nuovo piano dell’industria alimentare per misurare l’impatto ambientale

Primo piano gelato

A dimostrarlo, i primi risultati di Life Magis – Made Green in Italy, il progetto europeo coordinato dall’Enea incentrato sulle compagnie che hanno stabilito di rendere quantificabile l’effetto ambientale delle rispettive attività. Sei delle otto filiere partecipanti riguardano l’agroalimentare, dal caffè ai lievitati di ricorrenza, dalle merendine senza sfoglia al gelato. Tra le imprese partner dell’iniziativa 10 appartengono al settore.

Il piano elaborato mira a fornire un prospetto informativo affidabile e confrontabile sulle conseguenze ecologiche dei prodotti per consentire alla clientela di muoversi in consapevolezza e far sì che le compagnie italiane pongano in evidenza le rispettive qualità e gli sforzi compiuti affinché risultino più competitive sul mercato.

Gelato alla fragola

Ad esempio, lo studio ha consentito di definire quanta acqua viene consumata (0,17 mü world eq.) o le emissioni di anidride carbonica derivanti dalla produzione di una porzione di gelato in vaschetta (0,19 Kg CO2 eq). 

Le stesse operazioni è stato possibile eseguirle per un tipico cono in confezione multipack (0,41 mü world eq. di acqua e 0,32 Kg CO2 eq.). Al corrente delle difficoltà degli utenti di attribuire un preciso significato alle stime, l’Unione Italiana Food ha commissionato ad Altroconsumo l’elaborazione di quattro videografiche animate. Dei riassunti che, mediante parole semplici, tentano di illustrare concetti quali Pef (Product environmental footprint) e Lca (Life Cycle Assessment).

Cono gelato

Nel frattempo, si sperimenta lo schema MGI (Made Green in Italy), diretto a giudicare e trasmettere il valore ambientale dei prodotti ottenuti nella nostra penisola. Nonostante siano rilevazioni piuttosto ardue da comprendere per un non addetto ai lavori, l’impegno profuso consente di avere un’idea della situazione attuale e delle prospettive inerenti al futuro.