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Una gigantesca chiazza rossa ha invaso le acque del mare: è successo in una regione italiana e gli esperti sono preoccupati

Improvvisamente un fiume di fanghi rossi, arrivati dalle gallerie minerarie dismesse del Sulcis Iglesiente, ha invaso nei giorni scorsi una spiaggia della Sardegna, nota per le sue grandi dune e il mare cristallino. Secondo il Wwf è necessario intervenire subito per arginare l’impatto ambientale di questi fanghi.

Nei giorni scorsi c’è stata una grande preoccupazione per la situazione ambientale in Sardegna. Il WWF ha informato che un fiume di fanghi rossi ha invaso la spiaggia di Piscinas, ovvero la zona della costa sud occidentale sarda, famosa per le sue acque cristalline e le sue grandi dune. Tali fanghi arriverebbero dalle gallerie minerarie dismesse del Sulcis Iglesiente. Improvvisamente una gigantesca chiazza rossa ha cambiato completamente il colore dell’acqua del mare. Secondo il Wwf questo episodio potrebbe avere un notevole impatto ambientale, per questo chiede di arginare la situazione.

Secondo il WWF il fiume di fanghi rossi potrebbe essere un pericolo per l’ambiente

Il problema dell’inquinamento ambientale dovrebbe riguardare tutti, così il WWF chiede di intervenire sull’emergenza per smaltire questi residui che includerebbero anche dei metalli pesanti. Sempre secondo l’associazione, è necessario mettere in sicurezza il corso d’acqua e attivare un piano continuo di monitoraggi. Tutto ciò per arginare l’impatto ambientale che i detriti hanno avuto sulla spiaggia e nel mare. Il WWF ha sottolineato che questi tipi di eventi coinvolgono tutta la Nazione, per questo chiede al nuovo governo regionale di intervenire in maniera netta su questo tipo di problematiche ambientali.

Il sindaco di Arbus, comunque, ha rassicurato dichiarando che la situazione sarebbe tornata alla normalità. Specificando, inoltre, che il fiume di fanghi in questione non arriverebbe interamente dai pozzi minerari. Secondo il sindaco, la maggior parte di questi fanghi arriverebbero dalla vicina diga Donegani, da dove volutamente è stata fatta uscire dalla valvola di sfogo sul fondo della struttura. Ciò nel rispetto delle regole del Genio civile che impone il mantenimento di un certo livello dell’invaso.