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Trovati strani filamenti bianchi e lanosi sugli alberi di Milano: ecco cosa sono ed a cosa stare attenti

La cocciniglia Takahashia japonica, originaria dell’Asia, sta infestando gli alberi di Milano e del Nord Italia, causando danni significativi a diverse specie vegetali ornamentali.

Un insetto di origine asiatica sta causando problemi significativi agli alberi di Milano e delle aree circostanti. Questo parassita, noto come Takahashia japonica, è una cocciniglia che si nutre di linfa e può colpire diverse specie vegetali, tra cui Liquidambar, Acero, Carpino e Gelso. La situazione è monitorata con attenzione dalle autorità locali.

Origini e diffusione della Takahashia japonica

La Takahashia japonica è una cocciniglia caratterizzata da filamenti bianchi che formano strutture circolari sulle piante. Originariamente, questo insetto era limitato agli alberi di gelso in Giappone, ma la sua diffusione ha portato la specie in altri paesi asiatici, tra cui Cina, Corea del Sud e India. La sua presenza in Europa è stata segnalata per la prima volta in Italia, precisamente nel 2017, quando è stata riscontrata in un parco a Cerro Maggiore, nella provincia di Milano. Da allora, il parassita si è diffuso in vari parchi e giardini delle province di Milano, Varese e Monza Brianza.

Le recenti segnalazioni indicano un incremento del numero di infestazioni. A partire dal 2025, il Servizio Fitosanitario Regionale ha avviato un monitoraggio più attento per valutare l’impatto di questo parassita sugli alberi della regione. La Takahashia japonica si sviluppa in un ciclo annuale che inizia in primavera, quando le femmine adulte producono ovisacchi. Le neanidi emergono a fine maggio e si spostano sulle foglie, dove si nutrono di linfa fino all’autunno, per poi ritornare sui rami per svernare.

Le piante a rischio e i danni provocati

La cocciniglia Takahashia japonica ha un ampio spettro di piante ospiti, con particolare affinità per alberi ornamentali. In Lombardia, le specie più frequentemente colpite includono alberi decidui come Acer pseudoplatanus, Albizia julibrissin, Cercis siliquastrum, Carpinus betulus, Morus nigra e Morus alba, oltre a Liquidambar styraciflua. In caso di infestazioni severe, questo parassita può causare il disseccamento delle foglie e dei rami giovani. Le neanidi, in particolare, si posizionano sui germogli e sulle gemme fiorali, portando alla loro caduta e alla mancata produzione di frutti.

I danni economici e ambientali derivanti da questa infestazione possono essere significativi, poiché la perdita di vegetazione ornamentale influisce sulla biodiversità e sull’estetica degli spazi verdi. La situazione è stata monitorata attentamente dalle autorità fitosanitarie, che hanno segnalato un aumento della diffusione nel corso degli ultimi anni, richiedendo misure di intervento più mirate.

camellia japonica

Strategie di contenimento e prevenzione

Per affrontare l’infestazione di Takahashia japonica, il Servizio Fitosanitario della Regione Lombardia ha fornito indicazioni su come gestire il problema. È fondamentale intervenire tempestivamente, specialmente nelle fasi iniziali di infestazione, che di solito interessano i rami più bassi e riparati dalla luce solare. La potatura dei rami infestati è una pratica raccomandata per limitare la diffusione del parassita.

Monitorare regolarmente gli alberi più vulnerabili, come Liquidambar, Acero, e Gelso, è altrettanto cruciale. Alcuni insetti predatori, come le coccinelle, possono aiutare a controllare naturalmente la popolazione di Takahashia japonica. In aree urbane, il rilascio di predatori allevati in biofabbriche può rappresentare una strategia efficace di controllo biologico.

Nei casi di infestazioni più gravi, potrebbe essere necessario ricorrere a insetticidi professionali. In tal caso, è essenziale utilizzare prodotti fitosanitari autorizzati, seguendo le indicazioni specifiche e prestando particolare attenzione alla sicurezza delle api e di altri insetti impollinatori. Anche i privati cittadini possono utilizzare prodotti fitosanitari non professionali per affrontare infestazioni più lievi, ma è sempre consigliato seguire le norme di sicurezza e le indicazioni fornite.