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Esemplare di stella alpina

Si può coltivare la stella alpina? La risposta che ha stupito molte persone!

Un tempo chiamata Leontopodium, per via della particolare conformazione, simile al piede di un leone, la stella alpina è una pianta molto affascinante. Cresce soltanto in particolari condizioni geografiche, tra i 1.500 e i 3.000 metri di quota.

Stella alpina: può essere coltivata in luoghi non a elevata altezza

Esemplare di stella alpina

Tra le zone predilette, è piuttosto comune sulle Alpi, l’Appennino, i Pirenei e l’Himalaya. A onor del vero, sarebbe appropriato dire “era” perché oggi questa specie rischia l’estinzione. Il motivo è da attribuire al forte interesse riscosso dagli appassionati di botanica, in quanto rara e molto bella.

Raccoglierla dall’habitat naturale costituisce una violazione di legge e, oltretutto, la coltivazione non andrà a buon fine. Difatti, diventa forte e rigogliosa soltanto in determinate zone, altrimenti va incontro a una fine prematura.

Coltivazione stella alpina

Un errore comune è di scambiare i fiori per foglie, dettato dal singolare aspetto, difficile da reperire altrove. Una volta maturata a pieno, raggiunge, in misura indicativa, tra i 15 e i 20 cm di altezza e rappresenta una tipologia perenne.

Ti abbiamo poco sopra spiegato che la stella è in via di estinzione ed è vietato sradicarla dal luogo di provenienza. Eppure, viene commercializzata presso vivai specializzati, come tu stesso avrai avuto occasione di notare. Una contraddizione in teoria, non nella pratica. Ciò poiché quelli immessi sul mercato sono degli ibridi, per consentirne la riproduzione in contesti differenti dal luogo di origine, in climi meno rigidi.

Primo piano stella alpina

Se la pianti in giardino opta in favore di un terreno drenato, con sabbia e ghiaia. Ha la necessità di un’adeguata illuminazione, tuttavia va messa al riparo dalle piogge dirette. I semi si mettono nella stagione primaverile e i fiorellini cominceranno a nascere dopo un paio d’anni circa.

In alternativa, è possibile tenerla in un vaso di plastica dal diametro di almeno 20 cm, effettuando ogni primavera il travaso in un contenitore più grande per il primo triennio. Per quanto riguarda l’annaffiatura, essa non deve essere né troppo tanta né troppa poca.