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azoto, perché si usa in agricoltura

Sapete perché bisogna mettere questa sostanza alle nostre piante? Ecco a cosa serve e come fare

L’azoto è un gas innocuo molto presente nell’atmosfera terrestre. Esso è costituito principalmente da DNA, alcune vitamine e proteine. Inoltre questa molecola è presente anche nel corpo umano ed in ogni forma di vita, a tal punto da costituire circa il 3% della massa corporea. Non tutti sanno però che l’azoto è importantissimo per la crescita sana e la sopravvivenza delle piante, motivo per cui esso è molto utilizzato nell’ambito dell’agricoltura. Infatti moltissimi fertilizzanti contengono estratti o sono a base di questo elemento.

Come viene utilizzato l’azoto in campo agricolo?

azoto, perché si usa in agricoltura

Come detto prima, l’azoto è un elemento essenziale nella corretta crescita e sviluppo delle piante. Esso in particolare è utile nei primi stadi del vegetale, in quanto stimola la crescita dei germogli e delle radici. Inoltre questo gas favorisce la formazione della clorofilla e stimola la loro capacità di fotosintesi.

Questo elemento inoltre è anche presente nelle piante stesse, sotto forma di zuccheri, proteine e cellule, costituendo circa il 6% del vegetale. Le piante assorbono l’azoto direttamente dalle radici attraverso il terreno, però data la volatilità di questo composto e la composizione del terreno stesso, l’assorbimento di questo elemento risulta particolarmente complesso. Per tale motivo esso, molte volte, è somministrato alle piante sotto forma di fertilizzanti o concimi.

Gli effetti di questo composto sulle piante

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Quando somministriamo alle piante concimi a base di azoto, gli effetti sono subito evidenti. Il vegetale presenterà una crescita più rapida rispetto a prima, le foglie diventeranno di un verde brillante ed in breve periodo nasceranno nuovi germogli.

Mentre se si opta per una fertilizzazione senza l’uso dell’azoto la pianta avrà una crescita molto lenta. Inoltre le foglie saranno di un verde più spento fino a diventare gialle. Infine ci sarà una riduzione del processo di fotosintesi con conseguente riduzione della produzione di germogli.

Infine le piante che più hanno bisogno di questo elemento sono le sempreverdi, le siepi, le piante ornamentali e le erbe aromatiche.