Vivere Green

Sapete che è arrivato un nuovo modo di etichettare gli alimenti? Non si sa se però arriverà in Italia, il motivo

Hai mai sentito parlare del Nutriscore? Si tratta del sistema di etichettatura a semaforo tanto voluto da alcuni paesi dell’UE, ma tanto osteggiato da alcuni consorzi del Made in Italy. Fortunatamente la decisione in merito all’approvazione o meno di tale regolamento sull’etichettatura è slittato da fine 2022 a 2024, dunque i consorzi nostrani avranno più tempo per cercare di convincere l’Europa che questo sistema non è così buono e giusto come sembra.

A cosa serve il Nutriscore?

Il Nutriscore è un nuovo sistema nato con lo scopo di uniformare l’etichettatura degli alimenti nei vari Paesi dell’UE all’interno della più ampia strategia farm fo fork. In teoria il Nutriscore vorrebbe fornire ai consumatori un sistema per far capire loro a colpo d’occhio il valore nutrizionale di quel prodotto.

Si parla dunque di etichettatura a semaforo. Questo perché la grafica che dovrebbe comparire sul packaging degli alimenti riproduce cinque colori:

  • Verde scuro
  • Verde chiaro
  • Giallo
  • Arancione
  • Rosso

A questi colori corrisponde poi una lettera dalla A alla E, con la A che, posizionata sull sfondo verde scuro, indica un prodotto sanissimo e la E posta sullo sfondo rosso che indica un prodotto non molto sano.

In questo modo, secondo gli ideatori del sistema, i consumatori potrebbero già visivamente capire quali siano i valori nutrizionali degli alimenti, in quanto alimenti con molti grassi, sale, zuccheri e kilocalorie fanno automaticamente finire il prodotto fra l’arancione e il rosso. Ma qui nasce il problema: la classificazione avviene facendo un calcolo su 100 grammi o 100 millilitri di prodotto, indipendentemente dalla tipologia di prodotto.

Pollice giù per il Nutriscore

Questo sistema penalizza evidentemente diversi prodotti, fra cui molti formaggi e salumi nostrani. Non è un caso che consorzi come quello del Parmigiano Reggiano o del Grana Padano abbiano criticato più e più volte questo sistema. Anzi, in molti lo considerano in realtà fuorviante per il consumatore. Formaggi come il Parmigiano, il Grana Padano, il Gorgonzola o la Mozzarella di Bufala, con questo sistema sono considerati arancioni o rossi a causa del loro contenuto. Solo che difficilmente andiamo a mangiare direttamente 100 grammi di Gorgonzola o di Parmigiano.

Non a caso questo sistema è stato tacciato di penalizzare grandemente la Dieta Mediterranea. Con un sistema come questo, paradossalmente, una Coca Cola zero è considerata più sana e salutare del Parmigiano Reggiano, dell’olio di oliva extravergine o del prosciutto di Parma.

Il che spiega perché questo sistema, subito adottato da paesi come la Francia o il Belgio, sia fortemente osteggiato qui da noi.

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