Sapete che alcune piante hanno un “segreto£ per riuscire a sopravvivere alla siccità? Vi spieghiamo noi cos’è

Onde evitare che la flora vada in estinzione, la comunità scientifica sta studiando come certe piante siano così resistenti alla siccità.

Con l’emergenza climatica, sono insorte, infatti, diverse nuove sfide e per non compromettere in maniera irrimediabile il futuro occorre prendere lezione dal passato.

Piante resistenti alla siccità: il loro “segreto”

La stessa storia delle piante resistenti alla siccità ci mostra la via da seguire, se desideriamo garantire un domani al nostro Pianeta. Mosso da tale consapevolezza, il magazine Science ha effettuato un’analisi delle specie sopravvissute e quelle, invece, estinte.

Ad aver inciso, in misura determinante, sulla vita delle piante è stata la loro capacità di adattarsi ai cambiamenti del mondo.

In origine erano solo acquatiche. Prive di radici, avevano piccole dimensioni, ma tanto bastava, date le circostanze esterne. Nella successiva fase, hanno iniziato a trasportare l’acqua, detta xilema, sviluppando delle apposite condutture. Una grande evoluzione risale a circa 420 milioni di anni, quando la struttura vascolare interna cominciò a diventare più complessa.

Quindi, nell’era paleozoica, caratterizzata dalla comparsa delle prime forme di vita, e, nello specifico, del periodo Devoniano, la flora ha iniziato a “invadere” l’entroterra. Da qui hanno messo le radici e ampliato il rispettivo sistema vascolare.

La forte ramificazioni hanno reso concreta la minaccia delle embolie. Delle bolle d’aria o di vapore d’aria che impedivano la regolare circolazione delle sostanze necessarie al mantenimento. Ciò ha provocato la morte di diverse specie, che non hanno saputo adeguarsi alla situazione.

Tuttavia, altre ci sono riuscite attraverso un sistema di ramificazione idoneo, isolando i vasi ostruiti e attingendo le forme di nutrimento da quelli liberi. Pertanto, delle piante si sono dimostrate resistenti alle evoluzioni climatiche sempre più colpite dalla siccità.

I biologi stanno esaminando le peculiarità di ciascuna, per procedere con la selezione, così da assicurarne l’avvenire, in un periodo che si prospetta sempre più siccitoso.