Una pianta aromatica che tutti noi usiamo comunemente in cucina è il prezzemolo. Eppure, se andiamo a guardare bene, il prezzemolo figura spesso nelle liste delle piante più velenose al mondo. Come mai? Semplice: il prezzemolo può essere consumato in sicurezza fino a quando non è fiorito. Ma dopo che la pianta fiorisce, non bisogna più mangiarlo perché diventa velenoso.
Perché non bisogna mangiare il prezzemolo fiorito?
![prezzemolo pianta](https://www.viveregreen.com/wp-content/uploads/2023/08/prezzemolo.jpg)
Ci sono erbe aromatiche che possiamo mangiare dopo che sono fiorite. Un esempio sono il basilico, l’erba cipollina e il rosmarino. Certo, magari il gusto cambia un po’, ma non ci sono problemi per la salute.
E poi ci sono piante aromatiche che non devono per nessun motivo essere consumate dopo la fioritura in quanto diventano tossiche e velenose. È il caso, per esempio, del prezzemolo. Il fatto è che i semi del prezzemolo sono ricchi di un olio essenziale, l’apiol, che contiene una tossina.
Quando la pianta fiorisce, aumenta il contenuto di apiol anche in foglie, fiori e steli. Questo vuol dire che dopo la fioritura non si può più mangiare il prezzemolo. E questo vale sia per il prezzemolo crudo che quello cotto.
![Coltivare prezzemolo](https://www.viveregreen.com/wp-content/uploads/2023/01/Coltivazione-prezzemolo-3.jpg)
Non a caso, attualmente in Germania il prezzemolo viene considerato come la pianta più tossica in assoluto. I sintomi che provoca l’apiol sull’organismo sono alquanto gravi:
- reazioni allergiche
- insufficienza epatica
- insufficienza renale
- alterazione della funzionalità della muscolatura liscia di vescica, intestino e utero
La cosa da sapere, però, è che il prezzemolo non fiorisce durante il suo primo anno di vita. Dunque se lo coltivate sul balcone o nell’orto, il raccolto del primo anno è sicuro. Dal secondo anno in poi, invece, quando fiorisce, quella pianta non può più essere usata in cucina. Questo vuol dire che o ne piantate una nuova o tagliate gli steli di quella vecchia rasi sul terreno in modo che si formino nuovi germogli e una nuova pianta.