Vivere Green
Pino

Questo parassita è l’incubo dei pini: in caso notate queste strane macchie, cercate di intervenire in fretta

Qualora prendesse piede in Europa i danni economici sarebbero di portata biblica, pari a 20 miliardi di euro, secondo le stime effettuate dagli analisti in materia. Già questo dato dovrebbe farci capire a pieno quanto la cocciniglia tartaruga sia un grosso pericolo per il nostro benessere.

Inoltre, a pagarne pegno sarebbe la biodiversità, un altro aspetto di importanza cruciale per la salvaguardia e lo sviluppo del verde. I primi esemplari lungo la nostra penisola sono stati scoperti soltanto pochi anni fa, nel 2015 in Campania. Eppure, grazie alla sua impressionante capacità riproduttiva (una femmina deposita fino a 500 uova!), si è diffusa a macchia di leopardo nell’Italia intera.

Pini: il parassita che ne succhia la linfa vitale

Il modo in cui arriva sono vari: così come può sbucare da piante e frutti infetti, così in altre circostanze “alloggia” in un container o in un imballaggio. Lo afferma Pio Federico Roversi, direttore dell’Istituto Nazionale di Riferimento per la Protezione delle Piante, ai microfoni della Repubblica.

Toumeyella parvicornis Cockerell

Limitare le minacce alla sola cocciniglia tartaruga è, comunque, figlio di una visione parecchio limitata. Difatti, il cambiamento climatico, con il riscaldamento globale e dalle gravi crisi di siccità, ha favorito la moltiplicazione dei parassiti.

La cocciniglia tartaruga ha una maggiore cassa di risonanza poiché si nutre della linfa vitale di uno degli alberi maggiormente presenti in territorio italiano, vale a dire il pino. Si cibano della linfa vitale, fino a prosciugarne totalmente le energie.

Ramo di pino

Resta ora da individuare un rimedio efficace. Al momento, l’unica opzione valida sembra essere quella di un insetticida proveniente da un batterio che cresce e prospera nel terreno. I ricercatori stanno, però, sondando piste alternative, tipo il Bursaphelenchus xylophilus o nematode del legno di pino. E, sempre allo scopo di definire una valida soluzione contro il propagarsi, un gruppo di professionisti si è recato sulle isole caraibiche di Turks e Caicos, le cui caratteristiche avrebbe impedito il proliferare della specie.