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innaffiare pomodori

Qual’è il momento migliore per innaffiare e fertilizzare i pomodori? C’è un orario ben preciso

Fra le piante più comuni nei nostri orti, di sicuro ci sono i pomodori. Non sono difficili da coltivare, ma hanno comunque bisogno di un minimo di manutenzione e di una mano esperta che sappia quando innaffiarli e fertilizzarli. Questo perché se sbagliamo le tempistiche, non riusciremo a massimizzare la resa delle piante. Ma quando innaffiare e quando concimare i pomodori? Qual è il momento migliore?

Innaffiare e concimare i pomodori: ecco il momento migliore

I pomodori, oltre a molto sole, hanno bisogno di un fertilizzante specifico per produrre parecchi frutti. Questo perché sono piante che tendono a consumare molti nutrienti. Per aumentare la produzione dei frutti, soprattutto nelle piante in cassetta, bisogna concimarli ogni due settimane usando un fertilizzante liquido ad alto contenuto di potassio. E questo soprattutto quando i frutti cominciano a crescere.

Una carenza di potassio provoca ingiallimento dei margini delle nuove foglie, cosa che poi impedisce la maturazione dei frutti. Ovviamente non bisogna esagerare col concime: se dato in eccesso, riduce la produzione dei frutti.

coltivazione pomodori

Importante è anche non concimare le piante durante le ore più calde della giornata: si rischia di creare ustioni alle piantine.

Altro fattore a cui prestare attenzione è l’irrigazione. I pomodori sono piante che richiedono parecchia acqua, il che vuol dire che, durante i mesi estivi, dovremmo innaffiarle regolarmente. Il terreno deve essere sempre umido, non deve asciugarsi troppo, ma non deve neanche essere del tutto zuppo, specie sul fondo. Il rischio, infatti, è di far marcire le radici.

Ricordati anche di non bagnare direttamente le foglie in quanto, in questo modo, si favorisce la diffusione di malattie come la peronospora.

pomodori frutti

Un’altra cosa da fare è rimuovere eventuali germogli laterali, anche se il corretto tipo di potatura varia a seconda della tipologia di pianta.

In generale, tranne in determinate varietà, lasciare troppi germogli laterali provoca una crescita orizzontale della pianta, che diventa troppo frondosa e con rami esili che sono difficili da sostenere, producendo anche meno frutti.