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malattie respiratorie, l'asma è la più frequente

Malattie respiratorie: il ruolo dell’inquinamento e del cambiamento climatico

Nel mondo sono sempre più in diffuse le malattie respiratorie, infatti in Europa 1 bambino su 10 ne soffre. Fra le patologie respiratorie più diffuse troviamo l’asma, mentre i principali fattori scatenanti di tali patologie sono l’inquinamento e il cambiamento climatico.

Malattie respiratorie più diffuse: asma

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L’asma bronchiale è la patologia respiratoria di tipo infiammatorio più diffusa al mondo, che interessa in particolare i bronchi. Si manifesta la presenza di broncospasmo cioè un restringimento reversibile delle vie aeree dovute all’accumulo di muco che talvolta può determinare l’ostruzione delle vie bronchiali.

Circa 5,5 milioni di bambini in Europa soffrono di asma, e trattandosi di soggetti giovani la diagnosi risulta essere difficile. Spesso vi è un’errata diagnosi da parte dei pediatri che di conseguenza tendono ad effettuare anche un’errata prescrizione di farmaci. Per ridurre al minimo questi errori l’AeDA (Arzteverband Deutscher Allergologen), un’associazione medica tedesca, effettua prevenzione di tali patologie tramite campagne informative alle strutture interessate, quindi quelle coinvolte nell’istruzione, nella comunicazione, nella medicina comparata e anche nello sviluppo di innovativi strumenti diagnostici.

Le principali cause

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Come detto prima, i principali fattori scatenanti sono l’inquinamento e il cambiamento climatico. L’inquinamento provoca un aumento di particelle tossiche nell’aria che respiriamo (monossido di carbonio, polveri sottili, anidride carbonica e ozono), dovute allo smog, alle industrie all’aumento di rifiuti tossici. Queste non bastano a determinare la patologia ma un ruolo di maggior rilievo è rivestito dal cambiamento climatico.

Secondo un gruppo di 170 pediatri tedeschi riunitisi a Göttingen in occasione della conferenza sull’asma organizzata dall’AeDA, la crisi climatica ha provocato un aumento dei casi di asma fra i più piccoli. Essi sostengono che l’allungarsi delle stagioni più calde, primavera ed estate, hanno provocato periodi più lunghi di stagioni polliniche con più allergeni. Gli incendi hanno causato l’acutizzazione dei sintomi asmatici, mentre lo scioglimento dei ghiacciai e, di conseguenza, le inondazioni hanno provocato un aumento delle muffe, inquinamento atmosferico ed umidità.