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curcuma gialla

L’Asia corre ai ripari contro la curcuma adulterata: in realtà il motivo è ben preciso

Diversi paesi dell’Asia hanno un problema con la curcuma. Questa spezia, così usata e diffusa (è anche alla base del curry) spesso viene adulterata con aggiunte di cromato di piombo. Il che causa intorssicazioni anche mortali. Il cromato di piombo, infatti, non solo è corrosivo, ma se viene riscaldato, è in grado di produrre fumi tossici e nocivi. Inoltre il piombo aumenta il rischio di sviluppo di malattie cardiache e neurologiche. Tuttavia adesso i vari governi dei paesi asiatici stanno cercando di porre freno a questa pratica nociva.

L’Asia risolve il problema della curcuma al piombo

curcuma gialla

Il fatto è che in Asia, dove i controlli relativi alla produzione degli alimenti sono forse un po’ meno rigidi che qui da noi, ecco che spesso la gente si contamina con il piombo a causa del contatto con utensili da cucina o anche cosmetici. Tuttavia si è visto che la maggior fonte di contaminazione da piombo è proprio la curcuma.

Il paese asiatico maggiormente interessato da questa problematica è l’India che, fra l’altro, produce il 75% della curcuma mondiale. Per contro il Bangladesh sembra aver trovato la strada giusta per affrontare tale situazione.

spezia

In pratica dopo uno studio realizzato dalla Stanford University che correlava l’uso elevato di curcuma a una maggior concentrazione di piombo nelle donne in gravidanza, ecco che il governo del Bangladesh ha collaborato insieme all’università per vietare la pratica di adulterare la curcuma con sostanze nocive.

Grazie a una campagna di sensibilizzazione, è stato chiarito come adulterare la curcuma fosse un reato, con annesse multe salate. Grazie a questo progetto, in soli due anni la percentuale di curcuma prodotta nel Bangladesh con tracce di piombo si è azzerata, passando dal 47% allo 0%. In pratica si è ridotta la manipolazione del piombo nelle fabbriche che producono curcuma, riducendo anche del 30% i livelli di piombo nel sangue dei lavoratori.

curcuma in polvere

Ora si auspica che anche l’India e gli altri paesi produttori di questa spezia prendano esempio dal Bangladesh.