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La saliva di questo insetto potrebbe portare alla morte delle piante, gli scienziati sono allarmati: ecco di cosa si tratta

Mentre la stagione estiva è alle porte una nuova minaccia inquieta i giardinieri. Gli scienziati hanno già messo in guardia sulla pericolosità di questo insetto, in grado di mandare in fumo qualsiasi coltivazione. Tutto è imputabile a una particolare sostanza, che esso emette, le cui caratteristiche risultano nocive. Secondo la tesi portata avanti dagli esperti, per scongiurare problemi è necessario muoversi in anticipo, adottando dei rimedi in grado di arrestarne l’azione sul nascere.

In Gran Bretagna scoppia l’allarme tra i giardinieri per questo insetto: il suo spunto potrebbe far morire intere coltivazioni

Se non siete degli esperti, probabilmente non avrete mai sentito parlare del cercopoidea, un tipo di insetto che si nutre della linfa vitale delle piante. A fine protettivo emette una sorta di schiuma, la quale, se rilasciata sulle piante e sull’erba, ha degli effetti nocivi. La minaccia sarebbe talmente avvertita da non far chiudere occhio ai giardinieri. Già in passato la comunità di studiosi aveva espresso il timore che trasmetta una malattia mortale per le coltivazioni, chiamata Xyella.

Cercopis sanguinolenta

Nel Regno Unito tengono banco ora le discussioni circa le mosse da adottare. Laddove venissero trovate tracce di Xyella, verrebbero prese delle misure specifiche volte a prevenirne la diffusione. Fonti ufficiali riportano che non solo a pagarne pegno sarebbe la pianta direttamente colpita, bensì anche quelle vicine, entro un raggio di 100 metri. La pista più caldeggiata sarebbe quella di mettere in quarantena l’intera zona fino a 5 km di distanza, per un periodo di tempo pari a 5 anni.

Cercopoidea sulla foglia

Le autorità esortano la popolazione a segnalare eventuali avvistamenti, sicché l’alta stagione va dalla fine di maggio alla fine di giugno. Dunque, il cercopoidea non costituisce una minaccia per via del nutrimento, bensì lo diventa a causa della presunta malattia trasmessa alle piante. Ancora oggi servono degli esami approfonditi, prima di stabilirlo con assoluta certezza. Tuttavia, la stima dei danni effettuata dagli operatori induce a tenere la guardia alta.