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Scarti alimentari

Il paradosso degli sprechi alimentari: impossibile rimanere indifferenti a cosa hanno scoperto

Di paradossi ne troviamo ovunque nella nostra società, dalla politica allo sport. Uno dei peggiori, perché si ritorce sulle fasce più fragili della popolazione, riguarda gli sprechi alimentari. Nonostante non stiamo attraversando un periodo facile, a causa della congiuntura economica e sociodemografica sfavorevole, le contraddizioni persistono.

Sprechi alimentari: il paradosso che non può più essere ignorato

Scarti alimentari

I numeri portati all’attenzione generale da gruppi istituzionali ci permettono di aprire gli occhi e di trovarci, quindi, tuttora su una cattiva strada. Qualcosa su cui i Governi dei Paesi più sviluppati hanno intrapreso delle discussioni, sollecitati dagli enti sovranazionali. A ogni modo, per capire l’entità della situazione venutasi a creare dobbiamo fare un passo indietro.

Non è, infatti, possibile comprenderla davvero senza i numeri. Le stime eseguite riescono a offrire una panoramica dettagliata sui gravi errori commessi dall’uomo, spesso troppo concentrato su sé stesso, a discapito dei meno fortunati.

Mele fuori dal sacchetto

Ovviamente, ci andremo a soffermare sullo scenario attuale nella nostra penisola. Non che i problemi riguardino esclusivamente il Belpaese; tuttavia, ci aiutano a comprendere a pieno l’importanza di assumere una posizione in merito. Anche se sarebbe meglio sentire il contrario, abbiamo commesso degli errori in passato e continuiamo a commetterli tuttora.

Nel corso del 2022 abbiamo totalizzato sprechi alimentari equivalenti a 9 miliardi di euro. Una cifra mostruosa e destabilizzante, se unita a una seconda: pure oggi oltre due milioni e mezzo di persone versano in difficoltà.

Confezione cibo

I disagi sono risaputi, in primis la pesante inflazione che ha colpito l’economia a livello mondiale. In quanto membro delle Nazioni Unite, l’Italia ha il compito di porre in pratica i principi disposti dall’Agenda for Sustainable Development, entro la fine del decennio. Ottimizzare le risorse si traduce in meno disuguaglianze. Inoltre, la musica può cambiare attraverso ulteriori manovre, tipo la redistribuzione del cibo dove se ne ha più bisogno.