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Primo piano cervo volante

Il coleottero più grande d’Europa e l’ambizioso progetto per preservarlo: cos’è e di cosa si tratta

L’anomalo aspetto lascia credere sia addirittura pericoloso. Lungo fino a otto metri e dalle grandi mandibole, è, però, un coleottero solo in apparenza minaccioso. Stando agli esperti, oltre che innocuo una preziosa funzione nel mantenimento dell’ecosistema.

Negli ultimi anni si contano, ahimè, sempre meno esemplari, tanto da aver spinto le associazioni di categoria a definirla una specie in via di estinzione. Per questo motivo una delle principali città europee ha deciso di costruirvi attorno un progetto ad hoc, la cui conclusione è prevista nei prossimi anni.

Roots in the Sky: il piano di Londra per il coleottero più grande d’Europa

Primo piano cervo volante

Comunemente noto con il nome di cervo volante, il Lucanus cervus Linnaeus è il coleottero più grande in assoluto presente in Europa. Gli amanti della natura lo hanno imparato a riconoscere per via delle singolari fattezze. Intervistato dal Financial Times, il capo entomologo della Royal Horticultural Society, Andrew Salisbury, ne illustra le qualità, riconducibili alle abitudini di consumo.

Coleottero

Per sopravvivere si nutre di legno morto, perlopiù di faggi, castagni e querce. Grazie alle mandibole, richiamanti delle corna, lo mangiano, contribuendo alla rigenerazione. La loro scomparsa comporterebbe degli scompensi, perciò certi Paesi hanno deciso di favorirne la proliferazione, incluso il Regno Unito, dimostratosi lungimirante.

Lucanus cervus Linnaeus

La salvaguardia è, infatti, un obiettivo perseguito da decenni, attraverso il Wildlife and Countryside Act. E proprio la capitale Londra costituisce l’emblema degli sforzi profusi: entro il 2025 verrà completato il progetto Roots in the Sky, che porterà alla creazione di un enorme spazio verde sulla sommità di un palazzo.

Dopo avere studiato le peculiarità del coleottero, gli operatori coinvolti hanno pianificato la costituzione di una terrazza comunitaria formata da 100 alberi e circa 10 mila piante. La speranza è di richiamare pure ulteriori specie, quali le api cardatrici e le falene. La promozione della biodiversità pone, ancora una volta, Londra un passo avanti rispetto alle altre metropoli del Vecchio Continente.