Vivere Green

Farine di insetti, cosa prevedono i decreti del Governo e dove potremmo trovarle a breve (la risposta che nessuno avrebbe mai immaginato)

Visto che si parla tanto di farine di insetti, ecco che Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, Orazio Schillaci, ministro della Salute e Adolfo Urso, ministro delle imprese e del Made in Italy e Federico Caner, coordinatore nazionale della Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni, hanno presentato quattro decreti per regolamentare la vendita delle suddette farine di insetti. Decreti che stabiliscono anche dove possono essere vendute.

Farine di insetti, come saranno vendute in Italia?

Come di sicuro ricorderete, l’Unione Europea a gennaio ha dato l’ok prima alla messa in vendita della farina di grillo domestico (Acheta domesticus) e poi delle larve della farina. Tralasciando le proteste di chi vede una cosa del genere come un attacco al Made in Italy (cosa che non è perché vanno ad affiancare le altre farine, non a sostituire), ecco che, giustamente, ci si è preoccupati di creare delle regole che interessino provenienza, produzione, tracciabilità, vendita e sicurezza sanitaria.

Cosa che, fra l’altro, viene già fatta con tutti gli altri prodotti alimentari. I decreti prevedono che le farine di insetti abbiano un’etichettatura chiara, per permettere a tutti di capire che quella è farina particolare. Nell’etichetta saranno presenti dettagli relativi alla percentuale, alla provenienza e anche a eventuali possibili reazioni allergiche (chi è allergico ai crostacei dovrebbe prendere, infatti, in considerazione la possibilità di reazioni crociate allergiche con gli insetti).

Farine di insetti, pacchetto di grilli

Un’altra cosa prevista da questi decreti è che tali farine dovranno essere messe in vendita su scaffali appositi, diversi da quelli delle altre farine e con cartelloni ben evidenti che segnalino la presenza di farine di insetti.

Questi quattro decreti ora dovranno passare al vaglio della Commissione Europea, che si riserva 90 giorni per capire se servano modifiche o se vadano bene così. Questo anche perché esiste un Regolamento UE, il 1169/2011 che già regolamenta le norme sull’etichettatura degli alimenti.

Questo regolamento, infatti, già prevede che sulle confezioni degli alimenti le etichette, che non devono essere fuorvianti e devono essere comprensibili, contengano informazioni come l’elenco degli ingredienti, la quantità e le informazioni sugli allergeni.

A proposito? Vuoi sapere in quali alimenti si trova la farina di insetti? Te lo diciamo noi.