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Ecco perché non dovresti MAI gettare l’olio del tonno: vale oro, ma lo sanno ancora in pochi

Il tonno in scatola è una scelta nutriente e versatile, ma è fondamentale considerare l’olio di governo e l’impatto ambientale nella selezione del prodotto per evitare sprechi e inquinamento.

Le insalate di riso e i veloci spuntini da consumare in spiaggia sono spesso accompagnati dal tonno in scatola, un ingrediente popolare in questa stagione estiva che ci allontana dai fornelli. Ma come gestire l’olio presente nel tonno, considerato che contiene nutrienti essenziali del pesce? La risposta varia a seconda del tipo di olio utilizzato. Approfondiamo questo argomento con la biologa nutrizionista Michela Trevisan.

Il successo del tonno in scatola tra gli italiani

Il tonno in scatola è un alimento molto apprezzato dagli italiani, grazie al suo costo accessibile e al profilo nutrizionale favorevole. Secondo i dati forniti dall’ANCIT, nel 2024 ogni cittadino ha consumato in media 2,36 kg di tonno, rendendolo il prodotto più gettonato tra le conserve ittiche. Molti consumatori optano per la variante in olio, poiché risulta più morbida e gustosa. Tuttavia, è importante sottolineare che molti gettano l’olio di governo, ma questa pratica è dannosa. Non solo si tratta di uno spreco alimentare, ma l’olio è anche inquinante e può causare problemi alle tubature se smaltito in modo inadeguato. L’olio contiene una buona parte dei nutrienti del tonno, come gli omega 3 e la vitamina D, che sono benefici per la salute. Pertanto, è consigliabile raccoglierlo in un contenitore e smaltirlo correttamente, piuttosto che eliminarlo. Quando il tonno è conservato in olio, esso assorbe parte dei nutrienti del pesce, rendendo questa scelta culinaria ancora più vantaggiosa.

I benefici degli omega 3

Gli omega 3 sono acidi grassi essenziali che svolgono un ruolo cruciale nel mantenimento del benessere umano. Questi nutrienti sono noti per la loro capacità di regolare i livelli di colesterolo e trigliceridi, contribuendo così a prevenire malattie cardiovascolari. Inoltre, favoriscono la produzione di prostaglandine antinfiammatorie, riducendo il rischio di patologie degenerative, tra cui alcune forme di cancro. La nutrizionista Trevisan sottolinea che il tonno rappresenta un prezioso alleato per la salute, anche se non è l’unico alimento da considerare. Uno studio pubblicato nel 2021 su una rivista scientifica ha evidenziato come il consumo di pesce, specialmente quello grasso e proveniente da acque fredde, migliori l’assorbimento degli acidi grassi. Questo è importante per garantire un adeguato apporto di omega 3, il cui contenuto può variare nel pesce fresco. Pertanto, gettare l’olio di governo del tonno significa rinunciare a una parte significativa di questi nutrienti fondamentali. Tuttavia, è essenziale distinguere tra i vari tipi di olio. L’olio extravergine di oliva, ad esempio, è ricco di sostanze benefiche come polifenoli e vitamina E, mentre gli oli raffinati non presentano gli stessi vantaggi nutrizionali. Per questo motivo, è consigliabile conservare solo l’olio extravergine quando si utilizza il tonno in scatola, per poterlo riutilizzare in altre preparazioni culinarie.

Il tonno in acqua: un’alternativa valida

Il tonno conservato in acqua e sale si presenta come un’alternativa più leggera rispetto a quello in olio. Sebbene possa risultare più salato, ha un contenuto calorico inferiore e mantiene comunque un buon livello di omega 3. Una ricerca condotta dallo Shamoon College of Engineering ha dimostrato che il tonno in salamoia conserva un buon equilibrio tra omega 3 e omega 6, evitando l’infiammazione associata a un eccesso di omega 6. Inoltre, non è necessario gettare la salamoia, che può essere utilizzata per insaporire l’acqua della pasta o per la cottura di pesce e verdure. Alcuni produttori offrono anche tonno light, conservato in una salamoia a basso contenuto di sale e arricchito con un filo di olio extravergine, rendendolo ideale per condire insalate o piatti freddi.

Aspetti nutrizionali e considerazioni ambientali

Il tonno è un alimento nutriente, ricco di proteine, calcio, ferro, selenio e vitamine A e B3. Contiene anche triptofano, un precursore della serotonina, noto come l’ormone della felicità. Tuttavia, è importante tenere presente la presenza di istamina e mercurio, poiché la conservazione può aumentare il contenuto di istamina, che può scatenare reazioni allergiche in alcune persone. Per quanto riguarda il mercurio, esso tende ad accumularsi nei tonni a crescita lenta, come il tonno pinna gialla. Al contrario, il tonnetto striato cresce più rapidamente e accumula meno mercurio, rendendolo una scelta più sicura anche dal punto di vista ambientale, poiché le specie più diffuse di tonno sono spesso soggette a pesca eccessiva.

Scelte consapevoli per un acquisto responsabile

Quando si acquista tonno in scatola, è fondamentale leggere attentamente l’etichetta. Controllare il contenuto di omega 3, la presenza di olio extravergine o salamoia, e verificare se il prodotto è sostenibile. Certificazioni come MSC Marine Stewardship Council e Friend of the Sea garantiscono pratiche di pesca responsabili, mentre la certificazione “Dolphin Safe” assicura che non vengano uccisi delfini durante la cattura del tonno. Scegliere prodotti rispettosi dell’ambiente non solo contribuisce alla sostenibilità, ma favorisce anche una dieta più equilibrata e sana.