Vivere Green

Con l’arrivo della primavera ed a causa della crisi alimentare, è meglio fare scorte di cibo? La risposta di alcuni studiosi!

L’ultima stagione estiva in Italia ha palesato il problema di afa e siccità. Gli agricoltori hanno fatto particolarmente fatica a ottenere dei buoni raccolti, con la crisi alimentare avvertita dalla popolazione.

I prodotti da comprare per cautelarsi dalla crisi alimentare

Si sono segnalati degli evidenti svantaggi soprattutto a livello di prezzo, anche per delicata situazione geopolitica e socioeconomica. Prima le restrizioni dei Governi dettate dalla necessità di contenere i contagi da Coronavirus hanno inflitto un colpo pesante.

Quindi, sono sopraggiunte ulteriori complicazioni, a causa del conflitto bellico tra l’Ucraina e la Russia. L’invasione dell’esercito di Vladimir Putin ha avuto delle gravi conseguenze.

Orzo

Oggi navighiamo a vista anche in Italia, colpita come gli altri Paesi, dal delicato scenario in cui si trova a operare. La minaccia potrebbe pure rientrare nei prossimi mesi, ma le decisioni assunte dal Cremlino paventano una realtà differente. Senza fasciarci la testa prima di essercela rotta, bisogna prendere atto dei recenti sviluppi.

A costo di dire una banalità, abbiamo vissuto epoche migliori. Gli allarmisti raccomandano caldamente di precipitarsi ai supermercati, così da portarsi a casa ricche scorte di un certo tipo di prodotto. Gli ultimi provvedimenti adottati lo renderebbero una mossa lungimirante, così da non intervenire quando sarà troppo tardi.

Riso

Per fronteggiare la crisi alimentare gli analisti suggeriscono di comprare in abbondanza prodotti a base cerealicola. Nella fattispecie, la Federazione Russa ha disposto un blocco sulle navi di esportazione del grano. Le circostanze sembrano al momento migliorate. Il fatto che non sia più un tema di stretta attualità è un segnale incoraggiante, anche se è il caso di tenere la guardia alta.

Nei Paesi dell’Est Europa si produce prevalentemente il grano, tuttavia le rovine lasciate dalla guerra invitano ad avere un atteggiamento prudente. Sarebbe poi il caso di avere sott’occhio pure l’India, che sarebbe meno incline a esportare il grano. Le condizioni di siccità fanno, infatti, temere al Paese asiatico di rimanere con scorte insufficienti, anche per il riso.