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Allerta in tutta Italia per acqua contaminata, chi l’ha bevuta ha subito gravi conseguenze: ecco dove e cosa sta accadendo

Rilevata una contaminazione da microplastiche nelle acque in bottiglia in Italia, con concentrazioni preoccupanti soprattutto in prodotti come l’acqua Hépar e Contrex, sollevando gravi preoccupazioni per la salute.

Recenti ricerche hanno sollevato preoccupazioni riguardo alla possibile presenza di microplastiche nelle acque imbottigliate, un tema che sta guadagnando sempre più attenzione. La crescente sensibilizzazione su questioni come la gestione dei rifiuti e la qualità dell’aria non deve infatti distogliere l’attenzione da altre problematiche, come la purezza dell’acqua che consumiamo quotidianamente. La contaminazione dell’acqua potrebbe avere effetti negativi sulla salute umana, generando allerta tra i consumatori.

Rischi legati all’acqua in bottiglia

Le recenti rivelazioni dell’Ufficio francese per la biodiversità hanno messo in luce una problematica grave: le falde acquifere da cui provengono le acque imbottigliate da Nestlé sarebbero contaminate a causa di discariche abusive. Secondo un’indagine di Mediapart, si stima che siano stati smaltiti illegalmente circa 400.000 metri cubi di rifiuti di plastica, generando concentrazioni preoccupanti di microplastiche nell’acqua in bottiglia. Questo è un dato allarmante, considerando che l’acqua è un elemento fondamentale per la nostra vita e viene consumata regolarmente, specialmente nei periodi estivi quando il caldo aumenta la necessità di idratazione. La possibilità di assumere inconsapevolmente acqua non potabile rappresenta un rischio significativo per la salute, con potenziali conseguenze gravi.

acqua bagno

Prodotti da monitorare con attenzione

La situazione è ulteriormente complicata quando si esaminano i risultati delle analisi condotte sulle diverse marche di acqua. L’acqua Hépar, ad esempio, ha mostrato una presenza di microplastiche che supera di ben 328.000 volte i livelli riscontrati nel fiume Senna, mentre l’acqua Contrex ha presentato valori superiori di 1,3 milioni di volte rispetto a quei livelli. Nestlé ha replicato affermando che i suoi prodotti sono “totalmente sicuri”, contestando la validità del laboratorio selezionato dall’OFB per effettuare le analisi. Attualmente, in Francia è in corso un procedimento legale riguardante la gestione dei rifiuti in diverse località, tra cui Contrexéville, They-sous-Montfort, Crainvilliers e Saint-Ouen-Les-Parey. Questo problema non è esclusivo della Francia; anche in Italia si registrano casi di abbandono di rifiuti da parte di aziende e cittadini, contribuendo a una situazione ambientale preoccupante che può portare a danni irreversibili.