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Tarlo asiatico devasta il patrimonio verde, oltre mille alberi abbattuti in 8 anni: dove e cosa sta accadendo

Focolai di tarlo asiatico in otto comuni bergamaschi, Regione Lombardia avvia eradicazione e nuove piantumazioni per salvaguardare il patrimonio arboreo e controllare la diffusione dell’insetto.

Un’infezione in crescita ha colpito vari comuni della provincia di Bergamo, portando le autorità a implementare misure drastiche per proteggere il patrimonio arboreo locale. Il tarlo asiatico, noto per la sua capacità di devastare piante ornamentali e alberi nei boschi, è stato identificato in diverse aree, spingendo le istituzioni a un intervento urgente.

I focolai di infestazione in provincia di Bergamo

Diversi comuni, tra cui Curno, Treviolo, San Paolo d’Argon, Trescore, Costa Volpino, Lovere, Grumello del Monte e Ghisalba, hanno segnalato la presenza di Anoplophora glabripennis. Questo insetto, noto come tarlo asiatico, attacca non solo alberi ornamentali come aceri e ippocastani, ma anche specie native come olmi, pioppi, salici e betulle, minacciando gli ecosistemi forestali. La Regione Lombardia ha avviato un piano di eradicazione mirato, con l’obiettivo di limitare la diffusione di questa specie invasiva.

Caratteristiche biologiche del tarlo asiatico

L’Anoplophora glabripennis appartiene alla famiglia dei coleotteri, una categoria che include anche il bostrico, responsabile di danni significativi alle foreste lombarde. Questo insetto scava gallerie nel legno degli alberi, dove depone le uova, causando danni che possono portare alla morte della pianta. Il ciclo vitale del tarlo è di circa un anno, durante il quale può infliggere danni irreversibili. La consapevolezza della sua minaccia è aumentata dal 2015, quando l’Unione Europea ha riconosciuto il tarlo asiatico come un pericolo per la salute delle piante.

L’evoluzione dell’infestazione a Trescore Balneario

Il tarlo asiatico è stato scoperto per la prima volta a Trescore Balneario nel 2017 e da allora le autorità hanno messo in campo strategie di contenimento rigorose. Quando vengono individuati focolai, le piante infestate e quelle circostanti nel raggio di cento metri devono essere abbattute. Sebbene questa misura possa suscitare opposizione tra i cittadini, i risultati sono stati soddisfacenti, limitando la diffusione dell’insetto a sole cinque aree specifiche. Nel 2025, a Ghisalba e Grumello del Monte non sono state rilevate piante infestate, il che offre speranza per una futura eradicazione. A Trescore Balneario e Treviolo, tuttavia, sono state trovate piante infestate, ma i dati mostrano progressi nella gestione dell’infestazione.

Operazioni di abbattimento e ripristino del verde

Negli ultimi otto anni, oltre mille piante sono state abbattute in provincia per contrastare la diffusione del tarlo asiatico. Le operazioni più recenti hanno incluso l’abbattimento di oltre cento alberi tra Lovere e Costa Volpino, necessarie per mantenere il controllo sulla situazione. I sindaci locali, come Federico Baiguini di Costa Volpino, hanno sottolineato l’importanza di queste azioni, pur riconoscendo il dolore causato dalla perdita di alberi. Tuttavia, si stanno anche progettando nuove piantumazioni in collaborazione con Ersaf, per ripristinare il verde urbano e compensare le perdite. A Lovere, invece, non verranno ripiantumati gli alberi abbattuti in alcune aree, ma ci si concentrerà su altre zone colpite.

Situazione attuale a Curno e futuro del verde urbano

A Curno, la situazione è migliorata significativamente grazie a un intervento che ha portato al taglio di più di 200 alberi tra il 2023 e il 2024. Grazie a queste misure, la comunità si è liberata dall’emergenza e sono già state piantate nuove essenze arboree, con una varietà di specie scelte per rinvigorire l’ecosistema locale. Le piantumazioni comprendono alberi di diverse dimensioni e tipi, come ginko e querce, per diversificare il patrimonio arboreo e garantire una maggiore resistenza alle malattie. La Regione Lombardia continua a monitorare la situazione, affrontando il problema con serietà e implementando strategie di contenimento efficaci, nella speranza di prevenire futuri focolai e preservare la qualità della vita nei centri urbani.