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In Italia è arrivato il virus causato dalle zanzare e sta portando già alle prime vittime: ecco di cosa si tratta e cosa sta accadendo

L’Italia affronta una nuova minaccia virale con la diffusione del virus Chikungunya, trasmesso dalle zanzare Aedes, con preoccupanti segnalazioni di casi e rischi globali evidenziati dall’OMS.

Attualmente, l’Italia sta affrontando una nuova sfida legata alla salute pubblica con la riemergenza del virus Chikungunya. Questa malattia virale, nota per essere trasmessa dalle zanzare del genere Aedes, sta destando preoccupazione tra gli esperti sanitari a causa di recenti casi segnalati in diverse aree del paese. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha avvertito riguardo al potenziale rischio globale di diffusione, con milioni di persone esposte a questa infezione.

Il virus Chikungunya, che appartiene alla famiglia delle Togaviridae e al genere Alphavirus, viene trasmesso principalmente attraverso le punture di zanzare infette, in particolare Aedes aegypti e Aedes albopictus, comunemente conosciuta come zanzara tigre. Il termine “Chikungunya” deriva da una lingua africana, indicante la postura curva che gli individui colpiti tendono ad assumere a causa dei forti dolori articolari causati dall’infezione.

Il periodo di incubazione del virus varia generalmente da 3 a 7 giorni, durante i quali il virus si moltiplica all’interno dell’organismo. I sintomi principali includono febbre elevata, dolori articolari acuti e debilitanti, gonfiore articolare, dolori muscolari, mal di testa, nausea, affaticamento e, in alcuni casi, eruzioni cutanee pruriginose. Sebbene la malattia tenda a risolversi autonomamente, i dolori articolari possono persistere per settimane o addirittura mesi, specialmente in individui anziani o con condizioni preesistenti. In rari casi, possono verificarsi complicazioni neurologiche, oculari o cardiache.

La trasmissione del virus avviene esclusivamente tramite zanzare infette, e non ci sono evidenze di trasmissione diretta tra persone, se non in rarissimi casi di trasmissione verticale da madre a figlio durante il parto.

Rilevanza della malattia nel contesto italiano ed europeo

Nel 2025, il virus Chikungunya ha mostrato un incremento significativo nei casi a livello globale, con un focolaio importante registrato sull’isola di La Réunion, dove circa un terzo della popolazione è stata colpita. Il virus ha successivamente trovato spazio in Madagascar, Somalia, Kenya, India e nell’area del Sud-Est asiatico, estendendo la sua diffusione all’Europa.

In Francia, tra maggio e luglio 2025, sono stati confermati 833 casi, di cui 12 autoctoni, concentrati principalmente nelle regioni di Occitania, Provenza-Alpi-Costa Azzurra, Corsica e Rodano-Alpi. Le autorità sanitarie francesi hanno avvertito che il numero reale di casi potrebbe essere sottostimato.

In Italia, il primo caso confermato è stato registrato nel comune di Bentivoglio, in Emilia-Romagna, seguito da un secondo caso sospetto nella medesima area. Le autorità locali hanno prontamente avviato campagne di disinfestazione per ridurre la popolazione della zanzara tigre, estendendo le operazioni anche al comune di Rovigo.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha evidenziato come fattori ambientali, quali i cambiamenti climatici, la globalizzazione e l’urbanizzazione, stiano contribuendo all’espansione degli habitat delle zanzare vettori, incrementando il rischio di epidemie in 119 paesi, tra cui gran parte dell’Europa. Attualmente, oltre 5,6 miliardi di persone sono a rischio di contrarre la malattia, con le categorie più vulnerabili rappresentate da anziani, neonati e individui con patologie croniche.

Strategie di prevenzione e gestione della malattia

In risposta all’aumento dei casi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha aggiornato le linee guida per i sistemi sanitari europei, focalizzandosi principalmente sulla prevenzione e sul controllo dei vettori. Le raccomandazioni principali includono l’eliminazione sistematica di ristagni d’acqua, habitat ideali per la deposizione delle uova delle zanzare, il ricorso a repellenti cutanei efficaci e zanzariere, l’adozione di abbigliamento lungo e di colore chiaro durante le ore diurne, quando le zanzare sono più attive, il monitoraggio sanitario e il controllo dei viaggiatori provenienti da aree endemiche, e disinfestazioni mirate in zone a rischio.

Dal punto di vista clinico, non esistono farmaci antivirali specifici per il trattamento della Chikungunya. Le terapie attualmente disponibili sono sintomatiche e prevedono l’uso di paracetamolo per alleviare febbre e dolori, insieme a un adeguato riposo e idratazione. È fondamentale evitare l’impiego di farmaci antinfiammatori non steroidei fino a quando non sia esclusa una coinfezione con dengue, al fine di prevenire complicazioni emorragiche.