Un bel tuffo al mare. Un’escursione in piena montagna. Una serata all’aperto con gli amici. Cara estate, quanto ci mancavi! Ormai la stagione più calda dell’anno è arrivata e per gli amanti dell’orto ciò significa anche un’altra bella notizia: la possibilità di darsi alla “pazza gioia” con le coltivazioni! Mai come nel periodo attuale si riescono a ottenere degli ottimi risultati, ad esempio con le cipolle.
Come coltivare le cipolle
Questo ortaggio viene apprezzato ovunque nel mondo, a maggior ragione in Italia, sicché è una parte irrinunciabile della cucina mediterranea. Se trattato nella maniera corretta, permette di realizzare dei sughi dalla consistenza eccellente. Ma, oltre a rappresentare un buonissimo contorno, si prestano benissimo da sole alla creazione di un piatto, ad esempio se alla brace o in agrodolce. Qualunque sia la soluzione preferita, hai campo libero e conservarle è, oltretutto, facile, a differenza di certi prodotti, sempre ricavati dalla terra.
Sul mercato le troviamo in qualunque stagione dell’anno. Siccità permettendo, gli agricoltori ne immettono sul mercato delle vaste scorte, anche con metodi biologici, rispettosi dell’ambiente e del clima. Premesso che ciò debba comunque essere accertato, è il caso di valutare pure il prezzo. Con l’inflazione, soprattutto le piccole imprese hanno riportato un duro colpo e sono costrette a correggerlo verso l’alto. Non prenderla sul personale, perché costituisce l’unico modo di sopravvivere, a causa del mercato, il quale, ahimè, non guarda in faccia a nessuno.
Anziché lamentarti dei rincari, laddove tu abbia abbastanza spazio a disposizione, cerca di coltivare le cipolle in prima persona. Le linee guida sono semplici, perciò non preoccuparti del fatto di “non essere abbastanza brava”. Tra le tante tipologie (l’Italia ne conta ben 20), è consentito effettuare una distinzione tra due macroclassi: una tipicamente invernale, l’altra coltivabile in autunno, con i frutti ottenibili in primavera.
Per quanto riguarda la tecnica di coltivazione, prediligi un terreno compatto, affinché i bulbi abbiano modo di svilupparsi a pieno e innaffia senza esagerare con le quantità, sennò rischi di farle marcire con i ristagni d’acqua. Infine, non puntare su un fertilizzante fresco: va bene “riciclare” quello usato in passato per altre colture.